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Coronavirus, Arcuri sul vaccino: “Da gennaio dosi per 1,7 milioni di persone”

Il commissario all'Emergenza sul piano vaccinale: "Non ĆØ prevista l'obbligatorietĆ  ma un patentino. Auspichiamo la vaccinazione di massa nel 2021"

L’annuncio di Pfizer, relativo a un’efficacia del 95% del suo candidato vaccino, sembra aver chiarito che il primo strumento medico anti-Covid a essere utilizzato sarĆ  il suo. E anche alla luce di una possibile prima distribuzione di qui a pochi mesi, il commissario all’Emergenza, Domenico Arcuri, traccia il quadro del piano vaccinale, spiegando che “la quantitĆ  di vaccini sarĆ  crescente nel tempo. Avremo progressivamente ogni mese sempre piĆ¹ dosi rispetto ai 3,4 milioni di gennaio”. Entro qualche mese, spiega Arcuri, “potremo arrivare nel 2021 alla cosiddetta somministrazione su larga scala”. Precisando comunque che il suo “ĆØ un auspicio, non ĆØ una previsione”.

Arcuri: “No obbligatorietĆ ”

Per quanto riguarda la distribuzione, Arcuri spiega che “il 17 novembre il ministero della Salute ci ha inviato specifiche tecniche e quantitĆ  delle siringhe e degli aghi che dovremo acquistare per rendere certa la somministrazione per il primo e altri vaccini. Confido che lunedƬ prossimo riusciremo a bandire la richiesta di offerta per acquistare siringhe, aghi e altri accessori indispensabili a garantire la somministrazione”. Un acquisto che, secondo Arcuri, “sarĆ  molto corposo e un po’ articolato: le tipologie di siringhe sono almeno tre e le misure degli aghi almeno sei. Auspico di essere in possesso delle siringhe prima del vaccino”. Al momento, “non ĆØ previsto l’obbligo“. Ma la prima stima ĆØ che “una parte importante della popolazione” sia vaccinata giĆ  “nel primo semestre o entro il terzo trimestre del 2021. Ma non conosciamo quanti italiani vorranno farsi il vaccino”.

Tracciamento dei vaccinati

Anche nel caso delle vaccinazioni, a ogni modo, sarĆ  previsto una sorta di tracciamento.Ā “Stiamo progettando – precisa Arcuri – una piattaforma informatica che consentirĆ  di gestire la verifica della somministrazione per sapere come si chiamano le persone che hanno fatto il vaccino e dove lo hanno fatto, per seguire la tracciaibilitĆ  dei beni sul territorio”. Non un vero e proprio certificato, quindi, anche se anche questa eventualitĆ  “sarĆ  possibile e sarĆ  il ministero della Salute a stabilire come”.

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