Nelle ultime 24 ore, dopo la leggera flessione nei giorni scorsi, torna a risalire al 16% l’occupazione dei reparti di “area non critica” da parte di pazienti Covid in Italia. Lo riportano i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS).
La crescita nei reparti ordinari e nelle intensive
La crescita nei reparti di “area non critica” viene registrata in 10 Regioni: Abruzzo (al 23%), Basilicata (27%), Emilia Romagna (15%), Friuli Venezia Giulia (12%), Lazio (19%), Lombardia (11%), Molise (17%), Pa di Bolzano (9%), Sicilia (27%) e Valle d’Aosta (10%). E’ invece stabile al 5% l’occupazione delle terapie intensive: solo la Sardegna, al 13%, supera la soglia di allerta del 10%.
Nel dettaglio, a livello giornaliero, l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area “non critica” da parte di pazienti con Covid-19 cala nella Pa Trento (11%) e nelle Marche (20%). E’ stabile nelle restanti 9 Regioni: Calabria (33%), Campania (17%), Liguria (16%), Piemonte (10%), Puglia (22%), Sardegna (21%), Toscana (16%), Umbria (42%) e Veneto (10%). Supera la soglia del 20% in altre 7 regioni o province autonome: Umbria (42%), Calabria (33%), Sicilia (26%), Basilicata (27%), Puglia (22%), Abruzzo (23%) e Sardegna (21%).
Sempre a livello giornaliero, l’occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19 cresce in Liguria (5%), Sicilia (8%), Umbria (8%) e Valle d’Aosta (6%). Mentre è stabile nelle restanti 17 Regioni o province autonome: Abruzzo (al 6%), Basilicata (1%), Calabria (9%), Campania (6%), Emilia Romagna (4%), Friuli Venezia Giulia (1%), Lazio (7%), Lombardia (2%), Marche (4%), Molise (8%), Pa Bolzano (3%), Pa Trento (3%), Piemonte (3%), Puglia (8%), Sardegna (13%), Toscana (7%) e Veneto (3%).