Sono 8.824 i test positivi al coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime sono 377. Ieri i positivi erano stati 12.415 e i morti lo stesso numero, 377. In totale i casi da inizio epidemia sono 2.390.101, le vittime 82.554.
Il tasso di positività è al 5,6%, in leggero calo rispetto al 5,9% di ieri (-0,3%). Sono in aumento di 41 unità i pazienti in terapia intensiva in Italia nelle ultime 24 ore, nel saldo giornaliero tra ingressi e uscite, secondo i dati del ministero della Salute. Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva sono 142. In totale i ricoverati in rianimazione sono 2.544 . I pazienti in area medica – reparti ordinari – sono in aumento di 127 unità rispetto a ieri, portando il totale a 22.884.
Il chiarimento sulle regole anti-Covid
L’ultimo Dpcm conferma fino al 15 febbraio 2021 lo stop agli spostamenti tra regioni ad “eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute, nonché dal rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione“. Così la circolare del Viminale nella quale non si fa riferimento alle ‘seconde case’.
I prefetti dovranno garantire “la più scrupolosa osservanza delle prescrizioni vigenti attraverso mirati servizi di controllo del territorio, soprattutto nelle aree urbane – specialmente quelle interessate da fenomeni di affollamento nelle ore serali e notturne – nei luoghi di transito e lungo le principali arterie stradali”. Così il capo di Gabinetto del ministero dell’Interno, Bruno Frattasi, in una circolare inviata ai prefetti dopo l’ultimo Dpcm sulle ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza Covid.
Nuovi studi scientifici
Lo studio su Nature fa sapere che l’immunità nei soggetti guariti dal Covid dura almeno sei mesi. Ma nel frattempo arriva anche una ricerca che spiega come l’infezione da Covid-19 può essere più dura e più duratura di quanto immaginiamo. Nuovi dati, in attesa di uno studio che sia pubblicato su una rivista scientifica peer review, suggeriscono che quasi un paziente inizialmente guarito su tre viene poi ricoverato in ospedale entro 5 mesi e uno su otto muore per complicazioni.