Non è ancora chiaro se la Formula 1 deciderà di fermarsi, ultima delle grandi competizione a resistere all’emergenza coronavirus. Di certo, dopo l’annuncio della McLaren almeno il Gp d’Australia di sicuro non si disputerà. Non ora almeno. Il team di Zak Brown e Andreas Siedl ha fatto sapere che un membro dello staff della scuderia britannica è risultato positivo al test e che la squadra non avrebbe partecipato alla gara di Melbourne. La scuderia ha fatto sapere che il dipendente è stato messo in isolamento non appena aveva manifestato i primi sintomi ma, vista la positività, ne conseguirà la quarantena obbligatoria per tutto il team, compresi i due piloti Lando Norris e Carlos Sainz.
Possibile stop
A questo punto, senza una delle squadre, era inevitabile il rinvio dell’intero Gp. Una questione in realtà dibattuta già da qualche giorno, visto lo stop imposto ad altre grandi manifestazioni sportive (campionato di Serie A e di altri Paesi, Nba e anche Motomondiale), comprese probabilmente quelle Uefa. La Federazione di F1 aveva finora resistito all’impatto del Covid, nonostante le dichiarazioni di Ross Brawn (che aveva dichiarato come il Gp sarebbe saltato se una squadra fosse stata impossibilitata a partecipare) e l’intervento a gamba tesa di Lewis Hamilton, che aveva addotto la prosecuzione delle gare a meri interessi economici. Saltato il primo Gran premio stagionale, passa automaticamente a rischio sospensione l’intero campionato del mondo. Una decisione per ora lontana ma, in un contesto estremamente mutevole nel breve volgere di qualche ora, resta difficile azzardare ipotesi.
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