Nella serata di ieri il giro di vite, da domani il via definitivo alla terza stretta imposta dal governo come tentativo di argine alla diffusione del coronavirus. Nel frattempo, nonostante l’invito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché la classe politica si dimostri compatta e unita in un momento di crisi nazionale (e internazionale), le opposizioni fanno quadrato, schierandosi non solo contro le scelte operate dalla maggioranza ma anche per il modo in cui il premier Giuseppe Conte ha deciso di comunicarle. La prima offensiva arriva dal leader della Lega, Matteo Salvini, che nella serata di ieri aveva rivolto un appello video proprio al Capo dello Stato elencando cinque punti ritenuti essenziali: “Meglio tardi (troppo tardi) che mai, ieri notte ci hanno dato retta, annunciando l’ennesimo decreto (che ancora non c’è), anche se mezza Italia si chiede se domani dovrà andare a lavorare o no. Non è questo il modo di agire e dare certezze agli Italiani”.
Meloni: “Si convochi il Parlamento”
Da Salvini arriva una nuova richiesta al Presidente Mattarella, al quale chiede ufficialmente “di convocare tutte le opposizioni unite, vogliamo fortemente, con il cuore e con la testa, dare il nostro contributo”. Poco più tardi, il segretario leghista ha riferito di un colloquio avvenuto: “E’ stato cortese. Abbiamo discusso di come collaborare e aiutare l’Italia”. Anche la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, invoca (come Salvini ieri sera) la riapertura del Parlamento e non solo: “Intollerabili i metodi di comunicazione da regime totalitario utilizzati dal Governo per l’emergenza coronavirus – ha affermato Meloni -: dichiarazioni trasmesse in orari improbabili, con continui ritardi e attraverso la pagina personale di Giuseppe Conte su Facebook, come se in Italia non esistessero le Istituzioni, la televisione di Stato e la stampa. Tutto questo non fa che peggiorare il senso di insicurezza, ansia e incomprensione da parte di tutti noi. Gli italiani non sanno quali attività saranno aperte e quali chiuse domani, perché nessuno ha visto uno straccio di decreto”.
Renzi e Berlusconi
Critiche anche da Italia Viva, con Matteo Renzi che affida a un tweet il suo dissenso: “Ci aspettano ancora giorni difficili. Noi rispettiamo le regole del Governo sulla quarantena. Ma il Governo rispetti le regole della democrazia. Si riunisca il Parlamento. E si facciano conferenze stampa, non show su Facebook: questa è una pandemia, non il Grande Fratello”. Si unisce al coro anche Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia che, spiega, “ha offerto collaborazione istituzionale ed è impegnata a dare il suo contributo al superamento della doppia emergenza, sanitaria ed economica. Il governo invece non ha sinora accettato un concreto confronto e non sembra voler tenere in considerazione le proposte moderate e approfondite del centrodestra. Come centrodestra chiediamo di essere ascoltati dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella”.
Franceschini: “Conte va ringraziato”
In favore del premier, prova a spezzare una lancia il ministro dei Beni culturali, il dem Dario Franceschini, che spiega come “dall’inizio dell’emergenza ho fatto il mio dovere in silenzio ma ora voglio dire pubblicamente che il Presidente Conte va ringraziato per il suo lavoro senza sosta, con sulle spalle una responsabilità che nessun predecessore ha mai dovuto portare”.