Spagna come l’Italia. Il coronavirus sta letteralmente sommergendo il sistema sanitario del secondo Paese europeo più colpito dalla pandemia, giunto ormai sull’orlo della crisi. Hanno superato la soglia dei 25 mila i casi spagnoli, con oltre 1.300 morti e un comparto ospedaliero mai così in affanno nel far fronte a un’emergenza di portata storica. Una situazione del tutto speculare a quella vista finora in Italia, con una progressione che fa forse ancor più paura: a Madrid, il centro più colpito, i reparti di terapia intensiva sono praticamente quasi del tutto esauriti, mentre il presidente Sanchez ha disposto l’impiego di strutture ospedaliere come triage di isolamento per i pazienti meno gravi. Una soluzione emergenziale comune anche ad altri Paesi, vista la progressiva carenza di strutture ospedaliere disponibili ad affrontare tutti i casi. Inoltre, gli specialisti del settore agroalimentare hanno lanciato l’allarme sulla possibile carenza di prodotti disponibili da qui a qualche settimana.
Usa terzo Paese
Non va meglio negli Stati Uniti, che diventa il terzo Paese mondiale per numero di contagi, visti gli oltre 25 mila già accertati (con 307 morti). In un solo giorno, il sistema sanitario statunitense ha accertato 8 mila casi, indicando di fatto una progressione di contagi che rischia di mettere a durissima prova l’intero comparto ospedaliero nazionale. Anche il vicepresidente Mike Pence e sua moglie Karen si sono sottoposti al test, risultando negativi. Nel frattempo, il Washington Post accusa la presidenza di non aver dato ascolto agli avvertimenti degli 007 americani che, secondo il quotidiano, avvisarono Donald Trump del rischio pandemia. Ed è lo stesso Trump che, secondo l’agenzia di stampa nordcoreana Kcna, in queste ore ha lanciato un messaggio solidale a Kim Jon-un, proponendo aiuti per fronteggiare l’emergenza e rinsaldare i rapporti fra i due Paesi.
Contagio globale
Intanto, il coroanvirus continua la sua corsa forsennata: nel Regno Unito superano i 5 mila i casi accertati, con 233 morti e una situazione sempre più compromessa che, a breve, potrebbe spingere il premier Boris Johnson a disporre misure cautelative simili a quelle italiane. In Francia potrebbe a breve scattare lo stato d’emergenza, mentre vengono segnalati i primi due casi nella Striscia di Gaza: si tratterebbe di due palestinesi di ritorno dal Pakistan.