Nell’inchiesta della Procura di Milano sul caso del Pio Albergo Trivulzio risulta indagato il direttore generale dell’istituto Giuseppe Calicchio per le ipotesi di reato di epidemia colposa e omicidio colposo. Lo scrive oggi il Corriere della Sera. Il fascicolo è uno dei tanti, quasi una quindicina in tutto, che la Procura milanese ha aperto sulla gestione delle Rsa milanesi e nati da denunce di lavoratori e familiari di anziani morti. In tutte queste indagini gli inquirenti stanno iscrivendo nel registro degli indagati i nomi dei vertici, come atti dovuti a seguito delle denunce a loro carico e per poter poi effettuare attività nei prossimi giorni.
Cento decessi
Il Pio Albergo Trivulzio altrimenti detto “la Baggina“, è al centro dell’inchiesta del ministero della Santà e anche della commissione di verifica istituita dall’Agenzia di tutela della salute su mandato del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che tra l’altro si occuperà anche dei casi di altre 15 Rsa. Questo perché nel solo mese di marzo e nella prima settimana di aprile, nel Trivulzio sono morte 100 persone. La commissione è stata ufficializzata lo scorso 8 aprile. “L’organismo ha il compito di accertare i fatti con la massima trasparenza – hanno spiegato Fontana e Gallera – con particolare riferimento alle procedure adottate sin dalle fasi iniziali per gestire la situazione di emergenza legata al coronavirus”.
Carenze
In questa inchiesta, come nelle altre sulle case di riposo, si dovranno verificare soprattutto eventuali carenze nei protocolli interni e dei dispositivi di sicurezza, come le mascherine (alcuni dipendenti hanno raccontato che veniva impedito loro di usarle nei primi giorni dell’epidemia) e la gestione di pazienti trasferiti dagli ospedali nelle residenze.