“Dati in forte crescita. Serve maggiore determinazione”. E’ quanto ha detto l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera nella conferenza stampa quotidiana durante la quale ha fatto il punto sull’emergenza sanitaria nella regione.
I dati
Sono 5869 i contagiati in provincia di Bergamo, 715 più di ieri, mentre a Brescia sono 5028, in crescita di 380. A Cremona sono 2733, 341 più di ieri, nel Lodigiano 1693, in crescita di 96, segno che la strada della chiusura, come attuata nella zona rossa del basso lodigiano, “è la strada maestra”. In crescita i numeri anche nella provincia di Monza Brianza, più 268 rispetto a ieri. “Gli esperti ci avevano detto che questi sarebbero stati i giorni di picco. E purtroppo è così. “Oggi in Lombardia abbiamo 25.515 positivi (3.251 più di ieri), Di questi, 8.258 ospedalizzati (523 più di ieri). In terapia intensiva ci sono 1.093 pazienti con il Covid-19, e abbiamo sempre meno margine”, ha dichiarato Gallera, sottolineando che ci sono anche buone notizie: “2.139 pazienti dimessi, guariti clinicamente. E il 20% di chi va in terapia intensiva ne esce in maniera positiva”. “Confido – ha concluso – che come hanno previsto gli esperti – tra domani e lunedì i numeri comincino ad abbassarsi come conseguenza dei provvedimenti presi”
I medici volontari
“Prendiamo atto dei 1.500 medici volontari che hanno aderito ai nostri appelli e per questo li ringraziamo. Ci auguriamo che i loro profili specialistici corrispondano alle professionalità per le quali la Lombardia è attualmente in sofferenza e che possano entrare presto nella grande squadra del nostro sistema sanitario che, da 31 giorni, sta facendo sforzi incredibili per combattere il Coronavirus”. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, commentano così l’annuncio del ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia. “Siamo pronti ad accogliere a braccia aperte – aggiungono Fontana e Gallera – ogni gesto di vicinanza al popolo lombardo. Abbiamo necessità di particolari figure professionali che, grazie al loro preziosissimo contributo, possano aiutare concretamente i nostri medici in prima linea dal 20 febbraio sempre più ‘sotto stress'”. “Un’altra dimostrazione – concludono – il presidente e l’assessore – di quanto sia grande il cuore dell’Italia che sa rispondere e reagire nel momento del bisogno”.