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Covid-19, Lamorgese: “Attenzione al disagio e alla criminalità organizzata”

In audizione alla commissione Affari costituzionali alla Camera dei deputati, il ministro dell'interno chiarisce i punti più attenzionati per la fase 2

Il Coronavirus sta producendo effetti negativi sull’umore della popolazione. In alcune zone della penisola, le famiglie non riesco ad assicurarsi un pasto. Insomma, la crisi economica che si aggiunge a quella saniatria fa emergere un grande disagio sociale. Sul tema è quindi intervenuta la titolare del Ministero dell’Interno, Luciana Lamorgese. Sta a lei coordinare le decisioni dei prefetti.

Il disagio

Ho chiesto ai prefetti di fare un’opera di ascolto, dialogo e confronto con gli enti locali, leparti sociali, i rappresentanti delle attività produttive per intercettare segnali di disgregazione del tessuto sociale, in particolare per le categorie più deboli. Sono state chieste misure sul disagio abitativo e sull’accesso al credito delle famiglie“. Lo ha detto la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese in audizione alla commissione Affari costituzionali della Camera.

Massima attenzione sui movimenti delle mafie

La criminalità organizzata è pronta. Lì dove lo Stato sarà assente lei ci sarà. Il rischio è quello di un’estensione del fenomeno dell’usura, ora che le file ai banchi del pegno sembrano essere davvero lunghe, come a Palermo. “Ci sono margini di inserimento della criminalità organizzata nella fase di riavvio delle attività economiche. La situazione è caratterizzata da deficit di liquidità e dall’afflusso di ingenti finanziamenti nazionali ed europei. Abbiamo dunque sollecitato la massima attenzione delle forze di polizie per intercettare nuove dinamiche nelle azioni criminali”. Serve “attenzione sulle erogazioni pubbliche”, conclude l’ex prefetto Lamorgese.

Il nodo delle richieste di riapertura delle aziende

Da Nord a Sud, gli industriali manifestano le loro preoccupazioni e la loro volontà di riaprire pur rispettando le misure di sicurezza sanitaria che il governo esige. “I prefetti hanno ricevuto 125mila comunicazioni di proseguimento dell’attività da parte delle aziende delle filiere consentite: per 1.759 è stato decisa la sospensione dell’attività” così la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese in audizione alla commissione Affari costituzionali alla Camera dei deputati, segnalando che è stato cercato “il corretto bilanciamento tra le esigenze di salvaguardia della salute e la continuità dei processi produttivi. Per questo ho chiesto di procedere con la massima celerità” all’esame delle istanze.

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