Covid-19, la Protezione Civile: curva del contagio sotto l’1% ma altri 333 morti

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La frenata della giornata di ieri non ha trovato conferma nei dati odierni: al netto di una curva dei contagi in discesa, per la prima volta sotto l’1%, il conteggio delle vittime torna nuovamente a salire, attestandoti sulle 333, a fronte dei 260 di ieri. Il numero complessivo dei deceduti sale a 26.977. Per quanto riguarda i guariti, l’incremento giornaliero è di 1.696, per un totale di 66.624. E continua, al contempo, il trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva e per la prima volta dal 16 marzo il numero scende sotto i duemila: a oggi sono 1.956, 53 in meno rispetto a ieri. Di questi, 680 sono in Lombardia, 26 in meno rispetto a ieri. Dei 105.813 malati complessivi, 20.353 sono ricoverati con sintomi, 1.019 in meno rispetto a ieri – il numero più alto dall’inizio dell’emergenza – e 83.504 sono quelli in isolamento domiciliare, 782 in più rispetto a ieri.

Dati regionali

Per quanto riguarda i dati regionali, dei 1.739 tamponi positivi rilevati oggi, la maggior parte sono in Lombardia, con 590 nuovi positivi (il 33,9% dei nuovi contagi). Tra le altre regioni più colpite dal coronavirus, aumentano di 278 i casi in Piemonte, 212 in Emilia Romagna, di 108 in Veneto, di 32 in Toscana, di 154 in Liguria e di 83 nel Lazio.

Brusaferro: “Progressivo decremento”

I numeri ha spiegato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, indicano il “successo delle misure di contenimento adottate, ma bisogna riflettere man mano che ci avviamo a caute aperture: dovremo monitorizzare con grande attenzione il numero dei casi, ad esempio usando come indicatore le terapie intensive, per valutare l’efficacia delle misure ma anche la capacità in fase di aperture di contenere infezione“. Secondo Brusaferro, “il trend al di là di flessioni dovute al weekend indica un progressivo decremento dei morti e dei casi di infezione, anche se con meno tamponi fatti. R con 0 mostra un decremento. Ma la circolazione del virus prosegue, mentre il numero dei morti come abbiamo sempre detto è un trascinamento delle infezioni avvenute alcune settimane fa”.

DM: