Covid-19, la Cina invia la sequenza del genoma tracciato a Pechino

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La Cina ha rilasciato la sequenza del genoma del Covid-19 tracciato al mercato all’ingrosso di Xinfadi e l’ha comunicata all’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, tra le crescenti pressioni perché fossero rese pubbliche le evidenze trovate. E’ quanto ha riferito il Centro cinese di controllo e prevenzione delle malattie (Cdc). In base a quanto postato oggi sul sito del National Microbiology Data Center, le informazioni diffuse sono basate sui dati raccolti, su due pazienti contagiati e su un campione ambientale, lo scorso 11 giugno.

Il Covid-19 proviene dall’Europa?

Il nuovo coronavirus rilevato a Pechino nel mercato all’ingrosso di Xinfadi viene dall’Europa, ma appartiene a un ceppo più vecchio dell’attuale che sta colpendo il Vecchio Continente. E’ l’ipotesi di Zhang Yong, vicedirettore del Centro di Controllo e prevenzione delle malattie cinese. In un contributo sul sito della Commissione centrale per l’ispezione e la disciplina, l’Anticorruzione del Pcc, Zhang osserva che un “gran numero di campioni presi allo Xinfadi indica che il virus era presente lì già da tempo”. Zhang, come riporta l’Ansa, ha basato le sue valutazioni “sui risultati preliminari delle ricerche” dai quali è emerso che il virus ha un’origine europea, ma “non è del tutto dello stesso ceppo europeo”. Zhang, inoltre, si è detto convinto che “se fosse arrivato in città da un breve periodo, non ci sarebbe stato un consistente numero di campioni positivi raccolti. Ad ogni modo, abbiamo bisogno di più dati prima di prendere una decisione documentata sulle origini”.

Come è arrivato a Pechino?

Su come sia arrivato a Pechino, la spiegazione è che possa essere stato importato con il cibo congelato sopravvivendo nel buio, in un ambiente umido non propriamente disinfettato prima di essere esposto al mercato di Xinfadi. Il cibo congelato per il trasporto ha evitato la mutazione del virus ed è per questo, secondo Zhang, che il genoma è molto più simile a quello originario in Europa, mentre i test di laboratorio potranno aiutare a comprendere le modalità di trasmissione.

Manuela Petrini: