Porte chiuse in Germania, che a partire dalle 8 di domattina, tenterà di arginare la diffusione galoppante del coronavirus bloccando le frontiere con Francia, Svizzera e Austria. Una decisione presa a seguito dell’incremento progressivo dei casi di contagio (5.072, terzo Paese europeo dopo Italia e Spagna), in uno scenario continentale sempre più off limits. Assieme alla Germania, infatti, arrivano gli annunci della stessa Austria e della Repubblica Ceca, che rendono nota la decisione di adottare il modello italiano (e ora anche spagnolo), chiudendo bar, negozi, ristoranti e chiedendo ai cittadini di limitare al massimo i loro spostamenti. Provvedimenti che confermano quanto affermato un paio di giorni fa dall’Organizzazione mondiale della Sanità, che ha inquadrato l’Europa come il nuovo epicentro del contagio da Covid-19.
La cancelliera tedesca Angela Merkel
Il quadro europeo
Uno scenario inquietante, a livello di casi registrati, quello che caratterizza il Vecchio continente, se non altro per l’incredibile incremento dei contagi in sole 24 ore. In Svizzera, ad esempio, nell’arco di una giornata c’è stato quasi un raddoppio, arrivando a quota 2.200 complessivi (con 14 morti), addirittura mille in più rispetto al precedente bollettino. Da venerdì, il governo elvetico ha chiuso scuole ed eventi pubblici, imponendo peraltro rigidi controlli alle frontiere (da domattina sarà chiusa quella con la Germania), soprattutto per coloro in arrivo dall’Italia. Non migliore la situazione nella vicina Austria che, a breve, si metterà in isolamento, rivedendo la bozza di decreto che consentiva ai negozi di rimanere aperti fino alle ore 15. Vienna ha fatto sapere, inoltre, che saranno bloccati tutti i voli verso Russia, Ucraina e Regno Unito. Tutto chiuso, così come a Praga e nelle altre città ceche, e come già accaduto in Spagna e in Italia. E come potrebbe presto accadere anche in Francia dove, secondo un ministro del governo Philippe, “l’epidemia colpirà probabilmente più della metà della popolazione”.