Merkel al tavolo virtuale con i governatori delle regioni tedesche. Insieme stilano il piano della ripresa della Germania, una ripresa graduale e attenzionata.
Una prima ripartenza
Tutti i negozi potranno riaprire in Germania, pur nel rispetto delle regole della distanza minima tra le persone e quelle igieniche: come riferiscono i media tedeschi, è quanto hanno deciso la cancelliera Angela Merkel e i governatori dei Laender tedeschi al vertice in corso. Cade dunque la limitazione dell’apertura ai soli esercizi commerciali fino a 800 metri quadri. Riprendono anche tutte le attività sportive all’aperto, sempre nel rispetto di determinate regole.
Decentramento delle decisioni
La conferenza ha anche stabilito che d’ora in poi la delega della gestione degli ulteriori allentamenti delle misure restrittive anti-coronavirus va ai Laender. Con l’obbligo, però, di riattivare immediatamente misure rigide di contrasto al virus se sarà superato un “tetto” di nuovi contagi pari a 50 su 100 mila abitanti per una settimana a provincia.
Le decisioni
Sono state tuttavia prorogate fino al 5 giugno le limitazioni nei contatti personali come misura anti-coronavirus. Sono previsti però degli allentamenti: per esempio potranno incontrarsi anche le persone di due diverse conduzioni familiari (ossia due nuclei abitativi). Altra novità importantissima: la responsabilità delle decisioni in merito agli ulteriori allentamenti del lockdown rimarrà ai Laender: è quanto afferma un documento discusso al vertice tra governatori e cancelliera, anticipato stamattina dalla Welt. Il governo federale tuttavia insiste nello stabilire un “tetto” di nuovi contagi oltre il quale sarà obbligatorio reintrodurre misure più rigide per il contenimento dell’epidemia da coronavirus. Tra i provvedimenti previsti, la riapertura di tutti i negozi, compresi i centri commerciali, su ordine dei Laender, senza limitazioni alle dimensioni degli stessi (fino ad oggi la riapertura vale solo per gli esercizi commerciali fino a 800 metri quadri), anche se dovranno essere garantite le regole della distanza minima, dovranno essere evitate le file, e mantenute le norme igieniche. Per quanto riguarda la ripresa del calcio professionale, con partite però senza pubblico, si parla di due possibili date: il 15 maggio oppure il 21. Possibili anche le visite di parenti presso case di cura e ospedali, ma solo se non siano presenti contagi da Covid-19 nella struttura. Rimane il divieto di organizzare grandi eventi pubblici, tra cui feste popolari, concerti di grandi dimensioni e similari. Confermato il sì alla riapertura di musei, mostre, memoriali, zoo, chiese e similari: sempre nel più rigido rispetto delle regole del distanziamento sociale e igieniche. Per quanto riguarda le ferie estive, prime aperture di alberghi e altre strutture ricettive sono previste sulle spiagge del nord e in Baviera. I Laender chiedono un “corridoio” di aperture nel campo dell’accoglienza e della ristorazione dal 9 maggio al 22 maggio, mentre si spera in una ripartenza del turismo, sempre nel limite delle regole, alla fine del mese. Saranno sempre i singoli Laender a decidere in merito al calendario di riapertura di ristoranti, discoteche, fiere, teatri, opere, palestre e piscine.
Le polemiche
Le decisioni già prese in proposito dai presidente di vari Laender sono state anticipate da polemiche. Per esempio, il governatore del Baden Wuerttemberg, Winfried Kretschmann, in un’intervista allo Spiegel critica l’atteggiamento dei suoi colleghi, che hanno annunciato le misure di alleggerimento senza aspettare il vertice odierno. Sull’altro fronte Christian Lindner, il leader dell’Fpd, il partito liberale, ha attaccato la cancelliera affermando che “ha mancato l’uscita” dal lockdown, intendendo dire che il governo si muoverebbe in ritardo sulle riaperture. “Criteri unici creano fiducia, un patchwork senza unità crea confusione”, controbatte il ministro alla Sanità Jens Spahn, anche se ammette che sono “comprensibili misure adattate di regione in regione”.
Il piano in caso di aumento dei contagi
I Laender dovranno immediatamente mettere in pratica un nuovo piano di chiusure se si registreranno 50 nuove infezione ogni 100 mila abitanti all’interno di una provincia nell’arco di una settimana. Complessivamente, sono previste riaperture progressive di scuole, asili, dei negozi e nelle attività sportive.