Fa il sunto dell’andamento pandemico l’Istituto superiore di Sanità, che quantifica la recrudescenza del coronavirus in Italia evidenziando quanto già pronosticato dall’incremento dei contagi. In appena sette giorni, l’indice di trasmissibilità è passato da 1,01 a 1,06. Un incremento significativo in quanto, per la prima volta da diverso tempo, si evidenzia un notevole peso sul sistema sanitario italiano a livello territoriale. Al momento, secondo il rapporto dell’Iss, sono 3.805 i focolai attivi, dei quali 1.181 sono nuovi rispetto al precedente periodo preso in esame. Dati in costante aumento ormai da dieci settimane, peraltro nella giornata in cui i contagi superano quota 5 mila.
L’analisi dell’esperto
Un aumento evidenziato anche dal direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza. Anzi, secondo il medico, “questa volta un po’ di più rispetto alle scorse settimane. L’Rt supera di poco l’unita. Si registrano focolai e casi sporadici in tutte le regioni e il numero di ricoveri tende ad aumentare, anche se non si registra un sovraccarico di terapie intensive”. Una fase delicata in cui, ha spiegato Rezza, “bisogna essere estremamente prudenti, evitare assolutamente aggregazioni ed eventi sia pubblici che privati, utilizzare sempre la mascherina, adoperare misure di distanziamento fisico e curare l’igiene delle mani”.
Iss, i nuovi focolai
I nuovi focolai sono una costante del territorio italiano, visto che su 107 province ne vengono registrati in 104. La maggior parte, peraltro, in ambito domiciliare (77,6%). Per quanto riguarda la scuola, il cui impatto sui contagi complessivi era stato indicato scarsamente incidente dal primo report del Ministero dell’Istruzione, cresce lievemente la percentuale di possibili trasmissioni (2,5%). Ancora in discesa, invece, i focolai delle attività ricreative (4,1%).