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Costa Concordia: 5 anni fa il naufragio, Schettino attende la Cassazione

“Vada a bordo c….!”. E’ la notte del 13 gennaio 2012, a parlare è il capitano di fregata Gregorio De Falco. Dall’altra parte del telefono il comandante Francesco Schettino. Da poco la nave da crociera Costa Concordia ha iniziato ad affondare all’isola del Giglio dopo l’impatto con gli scogli de Le Scola, che le ha provocato uno squarcio di circa 70 metri. Schettino si sta allontanando dal relitto mentre a bordo si trovano ancora centinaia di persone (in totale i passeggeri erano 4.229). Il tono de De Falco si fa sempre più serio. Arriva a minacciare il comandante: “Le faccio passare un’anima di guai”. Ma Schettino, poco dopo, sparisce.

Le vittime

Dopo giorni di ricerche i soccorritori recuperano i corpi di 32 persone, mentre i feriti sono 157. La Concordia fa da sfondo all’isola dopo essersi arenata a Punta Gabbianara, su uno scalino di roccia che le ha impedito di precipitare 100 metri sott’acqua.

Il processo

A causare l’incidente, secondo i giudici, fu la rotta decisa dal comandante di “navigare secondo il suo istinto marinaresco, più a ridosso dell’isola, confidando nella sua abilita”. Un disastro per il quale è stato condannato in primo grado a 16 anni e un mese. Per lui anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e per 5 anni come comandante di nave. Pena confermata in appello il 31 maggio scorso con in più il divieto, per 5 anni, di praticare qualsiasi professione marittima.

Battaglia legale in Cassazione

Si attende ora la Cassazione a cui ha fatto ricorso la difesa di Schettino, chiedendo l’annullamento della sentenza. La procura generale di Firenze ha chiesto analogo provvedimento ma l’obiettivo in questo caso è un altro: il rinvio alla corte d’Appello per una rivalutazione del caso che porti ai 27 anni di pena già chiesti all’esito del secondo grado di giudizio senza trovare accoglimento da parte del collegio.

Gli altri ufficiali

Pene inferiori a 3 anni invece per altri indagati che scelsero di patteggiare: il comandante in seconda Ciro Ambrosio, il terzo ufficiale Silvia Coronica, il timoniere Jacob Rusli Bin, il responsabile della sicurezza di Costa Roberto Ferrarini, l’hotel director Manrico Giampedroni.

Ricordo

In ricordo di quel disastro, come accade ormai dal 2013, all’isola del Giglio – i cui abitanti furono i primi soccorritori dei naufraghi e che per oltre due anni hanno convissuto con il relitto della Concordia prima del suo trasferimento a Genova – oggi nella chiesa dei Santi Lorenzo e Mamiliano si terrà la messa di suffragio. A Punta Gabbianara ci sarà invece la posa di una corona di fiori in mare in memoria delle vittime che saranno ricordate anche con una fiaccolata fino alla lapide al molo rosso che testimonia il disastro e con la “tufata” delle sirene delle imbarcazioni in porto e il minuto di silenzio.

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