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COSI’ LA RETE CAMBIERA’ IL MONDO

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Automobili che si guidano da sole, palazzi intelligenti, sofisticati algoritmi con la capacità di trovare bug (cioè errori) nei videogame mandandoli in tilt. Non sono la perfida Skynet di Terminator 2, né le terribili macchine di Matrix ma una fotografia scattata direttamente in un futuro forse non troppo lontano. Quello cui ci porterà la rivoluzione tecnologica inaugurata dall’Internet delle Cose. Si tratta dell’estensione del web al mondo degli oggetti, in modo da fornirli di un’identità digitale. In soldoni di farli comunicare fra loro prescindendo da un comando umano.

Secondo le previsioni degli esperti entro il 2020 saranno circa 50 miliardi i prodotti interconnessi e capaci di creare dati, vale a dire quasi dieci volte la popolazione umana. E non intesseranno relazioni informatiche solo fra di loro ma anche con noi, cambiando il nostro modo di vivere. Per comprendere la reale portata di questo fenomeno è interessante leggersi la classificazione proposta a riguardo dall’Osservatorio Internet of Things (Iot) del Politecnico di Milano.

Il primo tema, si legge nello studio, è quello delle Smart Cities, cioè le città intelligenti. Tecnologie avveniristiche consentiranno di superare alcune criticità connaturate all’ambiente urbano. Si andrà dai semafori che gestiranno il traffico in base al reale stato della circolazione, al calcolo dei parametri ambientali effettuati dai cassonetti della spazzatura in base al loro riempimento, ponendo un argine al degrado generato dall’immondizia lasciata sull’asfalto. Ci saranno anche lampioni che forniranno luce tenendo conto dello stato dell’illuminazione naturale e sistemi di monitoraggio della sicurezza cittadina.

Altra macro area interessata dall’Iot sarà quella dell’edilizia. Un giorno gli stabili, soprattutto quelli adibiti a ufficio, avvertiranno sulla base del calore la presenza di esseri umani e quindi decideranno quando accendere l’alimentazione elettrica e i sistemi di riscaldamento, con un risparmio energetico per l’ambiente ed economico per società e persone non da poco. E anche le nostre abitazioni potranno contare sull’aiuto di queste applicazioni: cucine che preparano il caffè ai loro proprietari quando si svegliano, scaldabagni capaci di capire quando abbiamo bisogno di una doccia, porte automatiche e così via.

Senza dimenticare l’importante ambito delle Smart Metering & Smart Grid che mirano “a gestire in modo più efficiente ed efficace la rete elettrica, idrica (ad esempio, riuscendo ad individuare perdite nelle tubature) e del gas (introducendo un sistema di misura puntuale dei consumi a distanza simile a quello dei contatori)”.

Lo sviluppo più rilevante sarà però quello sanitario. Pensiamo a chi è afflitto da malattie croniche, che necessitano di cure continue, come i diabetici. Per questi ultimi è già in corso la sperimentazione di particolari impianti anatomici che misurano il livello di glicemia nel sangue e forniscono insulina quando è necessario, consentendo agli infermi di poter condurre un’esistenza normale. E poi le istallazioni per disabili e sistemi di eHealth che controllano i pazienti a distanza, segnalano malori e quindi, permettono loro di stare in casa con maggiore serenità. Invenzioni di portata fantascientifica che nascondono una verità di fondo: il progresso, che troppo spesso è stato messo al servizio della violenza e della sopraffazione, se messo sui giusti binari ha potenzialità meravigliose. E può realmente permetterci di guardare con speranza al futuro.

Luca La Mantia: