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Coronavirus, Zaia: “Il manager che ha portato il virus segnalato alla Procura”

Il riferimento è al manager rientrato in Veneto dalla Serbia, trovato positivo al Covid, che aveva inizialmente rifiutato il ricovero. Il governatore: "Morto l'uomo che l'ha infettato"

Continua a far discutere quanto accaduto in Veneto, dove la forte presa di posizione del governatore Luca Zaia sul presunto focolaio importato dalla Serbia tiene ancora banco nell’opinione pubblica. Secondo quanto riferito dallo stesso presidente, “il paziente zero serbo che ha contagiato l’italiano sembra sia deceduto mercoledì”. Il riferimento è all’uomo con il quale sarebbe entrato in contatto un imprenditore vicentino, rientrato il 25 giugno scorso dal Paese balcanico e attualmente ricoverato in terapia intensiva. L’uomo, come spiegato nei giorni scorsi, si era sentito poco bene dopo essere rientrato in Italia, nella sua casa di Sossano, non rinunciando comunque ad andare al lavoro né a partecipare a una festa di compleanno. L’uomo è stato in seguito trovato positivo al Covid ed è stato ricoverato in condizioni serie, dopo aver rifiutato già una prima volta il ricovero in ospedale.

Segnalazione alla Procura

Una vicenda che ha fatto e continua a far discutere. Tanto che, nella giornata di ieri, Zaia aveva fatto sapere come fosse sua intenzione inasprire le regole per tutelare la cittadinanza. Inoltre, lo stesso governatore ha fatto sapere una segnalazione sarà presentata alla Procura di Vicenza per valutare eventuali profili di colpevolezza da parte dell’uomo. Il quale ha rifiutato inizialmente il ricovero e potenzialmente diffuso il contagio in Veneto.

Zaia: “Porterò un’ordinanza sugli isolamenti”

“Ieri abbiamo parlato di un cluster, di un focolaio, con 5 positivi – ha detto Zaia in conferenza stampa -. Nonostante qualcuno abbia buttato benzina sul fuoco, ricordo che abbiamo importato il virus da una persona che è andata in Serbia e ce lo ha riportato. Il Veneto non ha mai ripreso l’onda dei contagi. Vedo che c’è una sorta di volontà a livello nazionale che non è tanto coerente con quanto accaduto. Il virus non è nato in Veneto”. Il governatore ha spiegato di non aver “parlato di restrizioni rispetto alla libertà dei cittadini. Porterò un’ordinanza sugli isolamenti domiciliari  per essere ancora più efficace nel controllo di chi ha il virus e che non deve andare in giro ad infettare qualcun altro. Non faremo lockdown o altre menate, qualcuno si diverte a dare fake news”. Chi trasgredisce alla quarantena, “può prendersi fino a 18 mesi di reclusione e fino a 5mila euro di multa. Per colui che non è positivo ed è in isolamento, la multa massima è 1.000 euro”.

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