I tamponi rapidi si potranno fare in farmacia o anche dai medici di famiglia. Se ne è parlato nella riunione tra governo e Regioni. Dai test effettuati emerge che sta salendo a livelli molto elevati la carica virale. Si tratta del numero delle copie di materiale genetico del virus presenti in un millilitro di materiale biologico prelevato con il tampone. “Nell’80% dei casi positivi è ormai superiore a un milione”, ha spiegato il virologo Broccolo.
L’orientamento è quello di far effettuare i test rapidi dai medici di medicina generale. Questo serve per contribuire a snellire le file ai drive-in in diverse regioni italiane.
La forte pressione sul sistema diagnostico spinge ad aggiustare il tiro sulla gestione dell’emergenza. Inoltre punta alla necessità di un più capillare e tempestivo tracciamento delle persone positive al Coronavirus.
L’orizzonte dei tamponi veloci negli studi dei medici di base era stato anticipato dal commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri. Il commissario è intervenuto nel corso di un suo intervento nella trasmissione di La7 Mezz’ora in più.
Nuovi strumenti per combattere il virus
Si parla di circa 5 milioni di test rapidi per il Sars- CoV-2 disponibili in Italia entro la fine del mese di ottobre. “Molto rapidamente metteremo in campo quest’altro strumento, non solo per porti e aeroporti, come fatto finora per evitare l’importazione del virus. Ne metteremo un certo numero anche a disposizione dei medici di medicina generale“.
Le novità sul fronte diagnostico arrivano nelle stesse ore in cui, dal monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità sull’andamento dei contagi nella nazione, arriva una fotografia sul quadro di repentina accelerazione nella trasmissione del Sars-CoV-2.