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Coronavirus, torna la task force della Protezione Civile

Si riattiva il Comitato operativo costituito nei primi mesi della pandemia. Sulle possibili nuove disposizioni, opinioni contrastanti delle Regioni

Torna operativo il Comitato della Protezione Civile, che ha agito nei primi mesi dell’emergenza da coronavirus. Già in mattinata sarebbe andata in scena la prima riunione nella sede della Protezione Civile, un incontro per tirare le somme della situazione attuale soprattutto in merito allo stato degli ospedali e sull’approvvigionamento di materiali. Un vertice dal quale non sarebbero emerse particolari criticità, anche se il ruolo di monitoraggio assume, ora più che mai, una connotazione fondamentale. Alla riunione, avrebbero partecipato il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli e il Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri, assieme a tecnici e assessori in rappresentanza delle varie regioni.

Protezione Civile, riparte il Comitato

Venerdì prossimo, la task force dovrebbe incontrarsi nuovamente, per procedere a un nuovo sunto sull’andamento della pandemia in Italia. In una fase in cui, assieme alla ripresa scolastica e all’incognita sull’andamento della Serie A, anche il piano istituzionale viene toccato da vicino dal coronavirus. La positività di due membri di commissione ha portato all’annullamento della convocazione delle Commissioni Bilancio ed Esteri. Fra i positivi, il sottosegretario agli Esteri, Riccardo Merlo, e l’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Quattro contagi anche alla Consulta, che ha rinviato l’udienza della Corte Costituzionale del 6 ottobre. Sui membri, verranno nuovamente eseguiti i tamponi.

Le nuove restrizioni

Intanto, con le nuove disposizioni contenute nella bozza del nuovo Dpcm, si riaffaccia uno spettro, quello del lockdown, che il governo prova comunque a esorcizzare. “Non ci saranno nuovi lockdown”, ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, precisando però che “servono controlli più rigorosi”. Fra i principali provvedimenti, l’estensione dell’obbligo delle mascherine all’aperto e giro di vite sulle attività di bar e ristorazione. Provvedimenti che stanno suscitando opinioni contrastanti: “Mettere la mascherina obbligatoria ovunque in Italia lo riterrei un passo indietro – ha detto il governatore della Liguria, Giovanni Toti -, perché bisogna intervenire a seconda delle necessità dei territori”. Sulle possibili restrizioni ai locali, è intervenuto invece il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti. “Questo lo deciderà il governo – ha detto a Rai Radio1 -, dipende dalla serietà e dal comportamento dei locali. Mi auguro che non si prendano nuovi provvedimenti restrittivi ma questo dipende molto dai comportamenti collettivi e individuali”.

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