Non c’è ancora una fase di crisi come quella vissuta in altri Paesi, ma anche la Russia inizia a fare i conti con l’emergenza coronavirus, perlomeno in modalità preventiva. Il Cremlino, per il momento, il lockdown l’ha deciso sulla capitale Mosca, azionando le misure contenitive visto l’incremento di contagi (e decessi) nelle ultime ore, che ha portato il bollettino nazionale a 1.836 casi, 302 in un solo giorno. Il bilancio delle vittime si attesta al momento a nove ma, al fine di scongiurare un tragico incremento come accaduto in altre Nazioni, il Cremlino ha deciso di inasprire i provvedimenti, estendendo il periodo di chiusura delle attività non essenziali. Inizialmente, il presidente Vladimir Putin aveva concesso una settimana di ferie retribuite (dal 28 marzo al 5 aprile) per i lavoratori di tali settori anche se questo aveva di rimando incrementato gli spostamenti dalla capitale alle zone di campagna.
La restrizione
Di qui la decisione di un ulteriore giro di vite. Come già previsto dalle norme anti-Covid adottate nei Paesi più vessati dal contagio, all’auto-isolamento Mosca affianca il provvedimento di quarantena obbligatoria in tutta la regione, col divieto di uscire se non per ragioni di estrema necessità (spesa e farmacia, bisogni di animali domestici e visite mediche improrogabili proprio come in Italia). Anche a Mosca, come reso noto dal sindaco Sergeij Sobyanin, in caso di violazione delle restrizioni potrebbero scattare conseguenze sul piano penale, oltre che delle sanzioni pecuniarie anche se, ha specificato, “aspettiamo una legge federale che ci permetterà di lavorare in modo più attivo sul tema”. Inoltre, a breve, dovrebbe arrivare addirittura un nuovo sistema di controllo che consentirà di monitorare gli spostamenti attraverso una piattaforma di registrazione online sul sito del Comune.
Al momento, le disposizioni restano relative a Mosca e al suo areale regionale. Nei prossimi giorni, tuttavia, come spiegato anche dal premier Mikhail Mishustin, le misure potrebbero essere estese anche ad altre regioni. Il tutto, ha precisato, al fine di contenere il più possibile una fase di contagio che, finora, ha solo sfiorato il Paese. Dove, secondo quanto riferito da diverse fonti, sarebbero stati sviluppati ben tre antivirali usati come trattamento contro il Covid-19. Sulla cui efficacia, tuttavia, non ci sono certezze.