Niente stop al campionato, almeno per ora. Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, interviene per sedare la polemica scaturita dalle parole del sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, che aveva paventato l’ipotesi si sospendere la Serie A dopo i 14 positivi al coronavirus del Genoa. “Non ci sono le condizioni per fermare il campionato” ha detto il ministro, definendo “avventate” le parole del sottosegretario. Che, a ogni modo, quelle dichiarazioni le aveva rettificate attraverso una nota, nella quale ha rivisto il suo giudizio sul prosieguo della stagione. Quanto a una revisione del protocollo, lo stesso Spadafora ha spiegato che per ora non si cambia: “Rivedere il protocollo per irrobustirlo, vista la curva dei contagi? No, mi sembra che non sia il momento. Il protocollo per ora va bene così”.
La rettifica di Zampa
La rettifica del sottosegretario Zampa era arrivata in mattinata. “Nel corso della mia intervista a Radio Capital ho detto che, in base al Protocollo sottoscritto dalla Federazione Italiana Gioco Calcio, i giocatori positivi al Covid-19 non possono giocare fino a quando non risulteranno negativi al tampone. Questo non significa che la Serie A vada sospesa. Saranno poi la Figc e le Società calcistiche a decidere sui destini del massimo campionato. Se facendo recuperare partite alle squadre che non potranno giocare o mettendo in campo eventuali riserve”.
Genoa-Torino, si decide
Discorsi che si inseriscono nella delicata fase vissuta dal calcio italiano. Si attendono infatti gli esiti dei tamponi effettuati sulla squadra del Napoli (l’ultima ad aver disputato una partita contro il Genoa), mentre i liguri aspettano la decisione della Federazione sul rinvio della gara col Torino. Un match che, al momento, dovrebbe regolarmente disputarsi vista la normativa Uefa vigente (sono sufficienti 13 giocatori), ma che il Grifone vorrebbe posticipare vista la situazione. Anche per questioni di limite nell’organico.