Resta aperto il dibattito sulla situazione epidemiologica del nostro Paese, dove medici ed esperti cercano di definire al meglio l’andamento dei contagi. A tracciare un quadro dell’attuale fase di convivenza con il virus è il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, secondo il quale “siamo usciti dalla fase acuta. Quella come l’abbiamo vissuta fino ai primi di maggio non c’è”. Al momento, spiega Sileri a SkyTg24, “la situazione è molto sotto controllo” e nemmeno l’andamento della Lombardia sembra preoccupante come in passato: “I numeri ancora alti della Lombardia sono fisiologici se si considera la diffusione del virus nella Regione. Ora interessa vedere l’andamento di settimana in settimana“. Un’osservazione che arriva dopo una giornata in cui, in Italia, in ben cinque regioni (Campania, Umbria, Calabria, Molise e Basilicata) non sono stati registrati nuovi casi e le vittime erano state inferiori al giorno precedente (72, rispetto alle 85 di 24 ore prima).
Mes e austerity
Nella speranza che il rallentamento del virus corrisponda a un reale attenuamento della curva, il viceministro della Salute parla anche dei sostegni europei, auspicando contributi “senza vincoli e vantaggiosi, e anche in tempi rapidi. Allora va bene. L’Italia ha dato tanto all’Europa. Non ci dimentichiamo che l’austerity e i tagli vengono tutti da lì quindi per ripartire è necessario un cambio di passo”. Per quanto riguarda il Mes, spiega che “mai come ora le sorti del nostro Paese, parlando del servizio sanitario nazionale, dipendono dalla burocrazia. Dobbiamo eliminarla per far rinascere il nostro Paese”. In campo sanitario servono “20-25 miliardi rapidi per riforme strutturali“.