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Coronavirus, cinque regioni passano in fascia arancione. L’Iss: “Situazione grave”

Sono Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria. L'Alto Adige dovrebbe diventare zona rossa. Domani vertice sulla Campania

Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria: queste le regioni che, a partire dall’11 novembre, passeranno di fascia, nello specifico dalla gialla all’arancione. Secondo quanto riferito da Ansa, il ministro della Salute, Roberto Speranza, firma l’ordinanza che sancirà il passaggio dei territori in un quadro di rischio maggiore. Nuove restrizioni in arrivo, quindi, per cinque regioni italiane, dove l’indice di contagio è identificato come maggiore rispetto ad altri territori. Con l’ordinanza, passerà di fascia anche la Provincia autonoma di Bolzano (già autodichiaratasi zona rossa), che diventerà rossa.

Rezza: “L’indice Rt giustifica le restrizioni”

“La situazione epidemiologica per quanto riguarda il Covid-19 continua a peggiorare – ha detto il direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza – con un Rt di 1,7. Abbiamo oltre 500 casi per 100mila abitanti e quasi tutte le Regioni italiane sono pesantemente colpite”. Secondo quanto spiegato da Rezza, “si registra un aumento dei ricoveri soprattutto in terapia intensiva” e “questa situazione giustifica ulteriori provvedimenti più restrittivi soprattutto nelle regioni più colpite e naturalmente di comportamenti prudenti da parte di tutti i cittadini”.

Il rapporto dell’Iss

In serata, a confermare il trend negativo arriva anche il rapporto dell’Istituto superiore di Sanità. Nel quale si evidenzia che “per le Regioni/PA classificate a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese, data l’elevata trasmissibilità e la probabilità elevata di un imminente passaggio alla classificazione di rischio alto, si raccomanda di considerare di anticipare rapidamente le misure previste per il livello di rischio Alto ed il corrispondente scenario come riportato nel documento ‘Prevenzione e risposta a Covid-19′”. Inoltre, si precisa, “continua ad aumentare il numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (74.967 questa settimana contro 49.511 la settimana precedente) che supera l’80% dei nuovi casi segnalati in alcune Regioni/Pa”. Per quanto riguarda l’indice Rt, quello della Lombardia arriva attualmente al 2.08: è il più alto in Italia.

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