Coronavirus, boom di contagi: Parigi pronta a chiudere bar e café

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Probabilmente sarà deciso lunedì il futuro di Parigi. Come Marsiglia, anche la capitale francese potrebbe subire la recrudescenza dei contagi attraverso l’applicazione di un mini-lockdown, che interesserebbe perlopiù bar e café. In sostanza, una norma di quelle già applicate in città come Londra, Dublino e ora anche Madrid, mirata a scoraggiare gli assembramenti e a contenere la diffusione del coronavirus. A richiamare all’attenzione il popolo di Parigi è il ministro della Salute di Francia, Olivier Véran, secondo il quale “la situazione è preoccupante”. A rimetterci, appunto, potrebbero essere i locali tipici della Ville Lumiere.

La stretta su Parigi

Parlando dall’ospedale Bichat, dove furono accolti i primi pazienti affetti da Covid, il ministro ha fatto sapere che l’obiettivo è stabilizzare la situazione e ridurre il tasso d’incidenza della pandemia. Che, al momento, dice 263 positivi ogni 100mila abitanti, addirittura a 105 per persone con più di 65 anni. Il tutto mentre restano piuttosto occupati i reparti di terapia intensiva (per il 35% da malati di Covid). Come a Londra, la chiusura delle attività di ristorazione e bar rappresenterebbe un duro colpo per un’economia già provata dal lockdown e da tutte le scorie dell’emergenza sanitaria.

L’appello del ministro

La situazione in Francia resta comunque complicata. Gli ultimi dati parlano dei transalpini come del secondo Paese europeo più colpito assieme alla Spagna, con 13.970 i nuovi contagi in ventiquattro ore. “Non fate stupidaggini – è l’appello del titolare della Salute – quando tornate a casa. Non invitate venti amici per divertirvi. Io sono convinto che i giovani sanno che c’è un rischio per le persone a cui vogliono bene. La gioventù deve dare prova di una solidarietà esemplare“. Peraltro, secondo quanto riferito da Véran, la complicazione della situazione parigina corrisponde a un miglioramento dell’andamento pandemico a Bordeaux, Nizza e anche nella stessa Marsiglia. Occhi puntati, invece, su altre grandi città quali Lille, Lione, Grenoble, Tolosa e Saint-Etienne.

Damiano Mattana: