Cosa succede se il Coronavirus investe con la sua ondata dirompente i paese più poveri? Nessuno può fornire una previsione certa, ma sicuramente lo scenario è dei più temibili. In questi giorni, l’Oms col suo direttore generale è intervenuta spesso per lanciare un monito agli stati africani. Oggi, la direttrice regionale dell’Oms dell’Africa afferma che: “l’evoluzione del virus è molto preoccupante”.
Le parole della direttrice
La situazione dell’epidemia di coronavirus in Africa è “molto preoccupante, c’è un’evoluzione drammatica, con un aumento geografico del numero dei Paesi e anche del numero dei contagiati”. E’ l’allarme lanciato dalla direttrice regionale dell’Oms per l’Africa, Matshidiso Rebecca Moeti. Da qualche giorno, “ci sono 39 Paesi con circa 300 casi al giorno”, per un totale di 2.234 casi, ha aggiunto, avvertendo che le misure di isolamento sono difficili da adottare dove “c’è una vita comunitaria molto forte. Dobbiamo trovare altri metodi di igiene per minimizzare la propagazione”.
Terapie intensive inesistenti
Finora sono quasi 2.300 i contagi di Covid-19 confermati in Africa, molti di più, probabilmente, quelli non ufficiali. Tra i Paesi più colpiti Sudafrica, Egitto, Algeria, Marocco, Burkina Faso, Senegal. Molti i governi del continente che hanno istituito dei blocchi alla circolazione delle persone, con l’obbligo di restare a casa, obbligo che però, soprattutto nelle comunità rurali, difficilmente può essere rispettato appieno. “Le infezioni respiratorie, quelle che colpiscono le vie aree e i polmoni, sono la causa principale di morte nel continente africano – aggiunge Micucci, direttore di Amref Health Africa in Italia – Le malattie più comuni dovute a queste infezioni sono la bronchite e la polmonite, malattie che condividono i sintomi con Covid-19, quindi non è facile distinguere i casi normali di decessi per polmonite dai casi di decessi legati a Covid-19. Il monitoraggio, la sorveglianza e la diagnosi, in questo modo, diventano ancora più difficili”. Inoltre, sottolinea Amref, ampiamente deficitari sono i dati sulla disponibilità di terapia intensiva nel continente: 150 i posti disponibili in Kenya, 50 in Senegal, 38 in Tanzania, 45 in Zambia, 34 in Malawi. Gli ospedali che in Etiopia hanno terapie intensive sono circa quaranta.
Gli appelli precedenti
Una settimana fa il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva affermato “L’Africa deve svegliarsi e deve prepararsi al peggio”. Le condizioni nel continente sono disperate a causa della carenza delle strutture sanitarie necessarie a far fronte all‘emergenza da Coronavirus.