IL Coronavirus si espande. Fa salire il numero delle vittime nel mondo. La situazione è complicata in ogni continente, in particolare negli Usa e in Giappone. Ecco uno sguardo alle zone colpite.
Nel mondo
Oltre 95.000 persone sono morte finora a livello mondiale a causa del coronavirus, con un incremento di circa 5.000 decessi rispetto a ieri: è quanto emerge dal bilancio aggiornato della Johns Hopkins University. Nello specifico, il bilancio dei morti è ora a quota 95.735 a fronte di un numero complessivo di 1.602.216 casi accertati, circa un terzo dei quali (il 29%) registrati negli Stati Uniti.
Negli Usa
Gli Stati Uniti superano i 18.000 morti a causa del coronavirus: sono per esattezza 18.002. E’ quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University. I casi si avvicinano a quota 500mila. E immagini shock – riprese da un drone – di bare sepolte una accanto all’altra in fosse comuni vicino New York sono state pubblicate oggi dalla Bbc online. La fossa si trova a Hart Island che da oltre 150 anni viene utilizzata per seppellire chi non può permettersi funerali o posti al cimitero. “Se tutto va come speriamo riapriremo il Paese molto, molto, molto presto, lo spero”, così il presidente americano Donald Trump nel quotidiano briefing della Casa Bianca sul coronavirus.
In Gran Bretagna
Il Regno Unito sfiora la drammatica soglia psicologica di 1.000 morti in più per coronavirus in 24 ore, con altri 980 decessi, nuovo record assoluto in un singolo giorno per il Paese. Lo confermano i dati del dicastero della Sanità, con un totale di vittime registrate che sale a 8.958, in larga misura concentrati in Inghilterra (epicentro Londra) ed escluse alcune centinaia che si stimano vi siano stati in ospizi o case. I contagi censiti superano intanto quota 70.000, con una curva di crescita di 5.706, mentre i test salgono a 16.000 al giorno. Nel Paese è polemica per il comportamento di un ministro della compagine Tory di Boris Johnson, Robert Jenrick, accusato d’aver violato le direttive date dallo stesso governo. A lanciare l’attacco è stato il Daily Mail, che ha svelato come Jenrick – titolare dei portafogli delle Aree Urbane, dell’Edilizia e delle Comunità Locali – si sia trasferito da Londra nella seconda casa di famiglia nella campagna dell’Hertofordshire inglese. E abbia visitato inoltre gli anziani genitori in violazione delle linee guida governative che impongono a tutti di restare nell’abitazione di residenza salvo che per esigenze vitali.
La Spagna e l’Olanda
In Spagna, nelle ultime 24 ore sono state registrate 605 nuove vittime. Lo ha annunciato il ministero della Salute spagnolo spiegando che si tratta del bilancio più basso dal 24 marzo e precisando che il totale dei morti di coronavirus nel Paese è 15.853. L’ultimo aggiornamento delle autorità sanitarie olandesi riferisce di 1.335 nuovi contagi da coronavirus rispetto a ieri per un totale di 23.097 casi. Ma, precisa il sito Rivm, il numero effettivo di infezioni è superiore a quello indicato, questo perché non tutti coloro che possono essere infettati sono testati per il virus. Sono invece 115 i nuovi decessi per un totale di 2.511 morti mentre i ricoveri segnalati da ieri sono 225 e 8.197 complessivamente.
La Francia
Sono 13.197 i morti di Coronavirus in Francia dal 1 marzo, sommando i decessi in ospedale delle ultime 24 ore (554 per un totale di 8.598) e quelli delle case di riposo (totale di 4.599). Lo ha comunicato il direttore generale della Sanità, Jerome Salomon. Per il secondo giorno consecutivo, diminuisce il numero dei ricoverati in rianimazione di 62 unità, e il totale scende a 7.004: “Si tratta di un pallido raggio di sole – ha commentato Salomon – ma questa timida schiarita è molto importante per tutto il settore medico”. Salomon ha citato anche il caso di un bambino di 10 anni morto in rianimazione. Però che le cause del decesso “Non sono chiare”, anche se il piccolo era “Positivo al Coronavirus”.
In Grecia
Un campo rom con 3.000 persone in Grecia è stato messo in quarantena dopo che una decina di persone è risultata positiva al coronavirus. Il campo si trova a Nea Smyrni, vicino Larissa, 200 chilometri a nord di Atene.
Corea del Sud e Cina
In Corea del Sud, solo 27 nuovi casi, ancora in calo sui 39 di mercoledì e ai minimi degli ultimi 50 giorni, mentre a Daegu, il più grave focolaio, ci sono stati per la prima volta zero contagi. Secondo gli aggiornamenti forniti dal Korea Center for Disease Control an Prevention, le infezioni sono salite a 10.450 complessive, mentre i decessi sono saliti a 208. La Cina ha segnato ieri 42 nuovi casi di contagi, di cui 38 importati (saliti a 1.141 totali) e 4 domestici. La Commissione sanitaria nazionale ha citato un altro decesso nell’Hubei, la provincia epicentro della pandemia. I casi confermati di infezione sono saliti a 81.907. 1.116 sono le persone in cura, 3.336 i decessi e 77.455 i pazienti dimessi dagli ospedali, pari al tasso di guarigione del 94,56%. I nuovi asintomatici accertati sono stati 47, di cui 14 importati: le persone sotto osservazione medica sono aumentate a 1.097, tra cui 349 arrivate dall’estero.
Russia
Nelle ultime 24 ore nel Paese sono stati registrati 1.786 nuovi casi, raggiungendo un totale di 11.917 contagi. Lo fa sapere la task force nazionale per il contrasto all’epidemia. I morti sono stati invece 18, raggiungendo i 94 totali.
Israele e Iran
In Israele, il numero dei casi positivi è salito oggi a 10.095. Lo ha reso noto il ministero della Sanità. I decessi sono stati finora 192. Fra i contagiati, 6.582 si curano attualmente a casa. Altri 1.061 sono guariti e sono stati dimessi dagli ospedali. In Iran, entreranno in vigore domani le nuove misure della ‘fase 2’ iraniana per tornare gradualmente alla normalità. Lo ha confermato il presidente Hassan Rohani in un colloquio con il ministro della Salute, Saeed Namaki, riferito dai media locali. La nuova fase prevede una prima riapertura di alcune attività economiche ritenute a basso rischio, che dovrà essere accompagnata da un rigido rispetto delle misure di prevenzione, ha sottolineato il capo del governo di Teheran.
In Yemen
Lo Yemen ha annunciato ieri il suo primo caso confermato di contagio da coronavirus, nella provincia meridionale di Hadramout controllata dal governo. Le organizzazioni umanitarie hanno avvertito dell’impatto potenzialmente catastrofico di un’epidemia in questo paese, devastato da cinque anni di guerra tra ribelli e truppe yemenite sostenute dall’Arabia Saudita.
America Latina
Il numero dei contagiati da coronavirus in America Latina ha superato oggi quota 50.000, con oltre 2mila morti. Lo si rileva da una statistica per la situazione esistente in 34 Paesi latinoamericani. In meno di 48 ore, la regione è passata da 40.092 casi confermati a 50.037 conteggiati oggi. I deceduti sono 2.061.