Alla fine la Uefa ha ceduto alle necessità imposte dall’emergenza Covid-19: ferme tutte le competizioni europee, dalla Champions League all’Europa League, oltre alla possibilità di slittamento (a questo punto consequenziale) di Euro 2020. Era attesa (oltre che dovuta) la sentenza della Federazione, alla luce dei rinvii forzati di alcuni match e dell’opposizione di alcune società a disputarli, sia pure a porte chiuse. Qualcuno ha giocato (soprattutto in Europa League) ma la difficoltà oggettiva del conciliare le competizioni con le limitazioni della pandemia da coronavirus (oltre ai primi casi di positività nel calcio professionistico) ha reso inevitabile la decisione di porre un freno alle partite.
Il comunicato
L’annuncio dell’Uefa è arrivato tramite una nota ufficiale, che ha addotto le motivazioni che hanno già fermato altre attività in Europa per giustificare una decisione attesa da giorni: “Alla luce degli sviluppi dovuti alla diffusione del COVID-19 in Europa e delle relative decisioni prese da diversi governi, tutte le partite delle competizioni UEFA per club in programma la prossima settimana vengono posticipate. Ciò include le rimanenti partite di UEFA Champions League, ottavi di ritorno, in programma il 17 e 18 marzo 2020; tutte le partite di UEFA Europa League, andata degli ottavi, in programma il 19 marzo 2020; tutte le partite della UEFA Youth League, quarti di finale in programma il 17 e 18 marzo 2020. Ulteriori decisioni su quando si svolgeranno queste partite saranno comunicate a tempo debito”.
Programmi di recupero
Ora come ora, sono numerosi i club posti in quarantena per via di casi di positività al coronavirus dei propri tesserati o di alcuni di altre squadre con i quali c’è stato un contatto. Come l’Inter, in isolamento dopo il match con la Juventus in quanto il primo calciatore a risultare positivo è stato proprio un bianconero, Daniele Rugani. Situazioni simili per altri grandi club come il Chelsea (positivo l’attaccante Hudson-Odoi), il Real Madrid (il caso è stato individuato nella sezione di pallacanestro), Arsenal (positivo il tecnico Arteta), Leicester (tre calciatori in isolamento), Manchester City ed Evereto (in autoisolamento). In attesa di capire come verrà recuperato il calendario delle competizioni per club, più semplice dovrebbe essere risolvere il nodo Euro 2020 (il primo europeo previsto come itinerante): il torneo potrebbe essere posticipato in autunno o, addirittura, slittare (più probabile) al 2021. Nel frattempo, reazione a catena negli stop ai campionati: si fermano sia la Ligue 1 che la Premier League. Aspetteranno martedì, invece, la Bundesliga e la Zweite Bundesliga (la Serie B tedesca), che hanno deciso di disputare regolarmente (a porte chiuse) i match del fine settimana per poi fermarsi fino al 2 aprile. Fermi anche gli altri sport: dopo il rinvio del Gp d’Australia di Formula 1, anche la Formula E ha deciso di interrompere le gare per due mesi.