Coronavirus, il governo d’Irlanda si mette in isolamento

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Non c’è solo la questione nordirlandese a rendere movimentati gli ultimi sprazzi d’estate per il governo d’Irlanda. Da qualche ora, infatti, l’intero gabinetto dell’esecutivo è in isolamento precauzionale, dopo che il ministro della Sanità, Stephen Donnelly, ha accusato dei malori potenzialmente riconducibili al coronavirus. Il titolare del dicastero cardine dell’emergenza sanitaria, si è sentito poco bene durante una riunione con il suo staff, sottoponendosi per questo immediatamente al test, di cui ora attende i risultati. Per il momento, dunque, saranno i sottosegretari a fare le veci dei ministri, prendendo il loro posto in Parlamento per una sessione di interpellanze dei deputati. Il che, di fatto, consentirà alla Dail (la Camera bassa dell’Oireachtas) di proseguire le sue sedute.

Seduta aggiornata

Il premier irlandese, Micheal Martin, ha fatto sapere alla Rté che la decisione del governo rappresenta un’estrema misura cautelativa. Anche perché, la situazione nel Paese è tutto sommato sotto controllo, con 357 casi segnalati nelle ultime 24 ore, accompagnati però da 3 decessi. Nonostante l’annuncio dato dal portavoce del governo, O Fearghail, durante la seduta del Dail delle 17, l’assemblea è tornata a riunirsi tre ore dopo, a causa della necessità, comunicata proprio dal taoiseach Martin, di aggiornare la seduta parlamentare. In mattinata peraltro, durante una conferenza tenuta dallo stesso Donnelly, il governo irlandese aveva illustrato un piano di regole base per la convivenza con il virus, al fine di contenere una possibile recrudescenza dei contagi.

Il giro di vite dell’Irlanda

Le linee guida stilate dall’esecutivo della Repubblica, prevedono innanzitutto una misura del tutto speculare a quella adottata dal Regno Unito, ovvero la Regola del sei. In sostanza, le visite familiari nelle città (in primis la capitale Dublino) saranno limitate a un massimo di sei persone. Inoltre, il piano prevede qualche restrizione anche per i pub, che chiuderanno a partire dalla mezzanotte di martedì nella città di Dublino. Misure vicine ai livelli di marzo ma che il premier ha indicato come necessarie al fine di contenere l’andamento dei contagi, in salita nelle principali città del Paese. Soprattutto nella capitale, dove la situazione è più preoccupante e dove il giro di vite è stato decisamente più severo.

Damiano Mattana: