Coronavirus, il contagio non si ferma: 1,2 milioni di casi nel mondo

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Continuano a salire i casi di coronavirus nel mondo, con la quota del milione già superata di circa altri 200 mila contagi complessivi. A darne conto è la Johns Hopkins University, che porta il bilancio a 1.203.099 casi su scala globale, con un numero di decessi che viaggia verso la tragica soglia dei 65 mila (64.774) e un numero di guariti pari a 246.893. A pagare lo scotto maggiore, in questo momento, oltre all’Italia sono gli Stati Uniti e la Spagna, che rischiano di raggiungere cifre più che drammatiche. Negli Usa, in particolare, la situazione continua ad aggravarsi di ora in ora, tanto che il presidente Donald Trump ha finito per andare incontro alle richieste del sindaco di New York, Bill de Blasio, disponendo l’invio di un contingente di mille militari in città, dove l’epidemia continua a crescere in modo esponenziale.

Voli Cina-Usa

Secondo il New York Times, il boom dei contagi potrebbe essere stato favorito indirettamente dal prosieguo dei voli intercontinentali, andati avanti fino alla scorsa settimana da Pechino alle principali città della costa atlantica e pacifica (New York, San Francisco e Los Angeles su tutte), e che avrebbero portato complessivamente non meno di 430 mila persone negli Stati Uniti dalla Cina, 40 mila negli ultimi due mesi. Migliaia di queste sarebbero arrivate da Wuhan, epicentro del Covid-19 e, in questi giorni, tornata in regime di semi-lockdown per la ripresentazione di alcuni casi dopo la quota zero raggiunta nei giorni scorsi.

Il discorso della Regina

Sulla pandemia da coronavirus, dopo i contagi del Principe Carlo (guarito), del premier Johnson e di due dei suoi ministri, è intervenuta anche la regina Elisabetta II, la quale pronuncerà a breve un discorso al popolo britannico definendo coloro che combattono l’emergenza in prima linea “gli inglesi più grandi”. Al momento, nel Regno Unito sono 4.313 le vittime, addirittura 708 decedute nelle ultime 24 ore. Un bilancio che continua ad aggravarsi e che ha spinto la sovrana a scegliere, per la quinta volta in un’occasione che non sia il Natale, di rivolgere un discorso in diretta alla sua Nazione.

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