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Coronavirus: i numeri della recessione storica per l’Ue

La Commissione Ue presenta le stime sul futuro dell'Eurozona. Aumenta la disoccupazione. "Buon lavoro dell'Italia" commenta Paolo Gentiloni

Stime al ribasso quelle presentate dalla Commissione Ue sull’economia post Coronavirus. La recessione è ormai iniziata nell’Eurozona e i 27, coadiuvati dallo sforzo finanziario della Bce, devono tentare di far ripartire il motore.

Le stime del Pil

“Nonostante una risposta politica rapida e completa sia a livello Ue che nazionale, quest’anno l’economia europea subirà una recessione di dimensioni storiche“. Lo scrive la Commissione Ue nelle previsioni economiche di primavera. Per l’Eurozona il calo nel 2020 sarà del 7,7% e per l’Ue del 7,4%, ma nel 2021 è previsto un rimbalzo importante: +6,3% nella zona euro e +6,1% nell’Unione. Rispetto alle previsioni autunnali, i dati sono stati rivisti, quindi, al ribasso di circa 9 punti.

Ferita profonda

“All’interno dell’Ue la pandemia potrebbe lasciare cicatrici permanenti, con un gran numero di fallimenti e più elevati effetti di isteresi nel mercato del lavoro, che non sono stati presi in considerazione all’interno dello scenario di base” delle previsioni, scrive la Commissione Ue. Se la pandemia durerà più a lungo, o ci sarà una seconda ondata, le conseguenze economiche potrebbero essere “molto peggiori”.

L’Italia: deficit e debito

Nel 2019 il deficit italiano all’1,6% ha segnato uno “storico livello basso”, ma nel 2020 “il Coronavirus lo spingerà all’11%”. Nel 2021 calerà al 5,5%. Queste sono le stime presentate della Commissione Ue. Il debito invece, “stabile” al 134,8% nel 2019, “raggiungerà il 159% nel 2020 e scenderà al 153,5% nel 2021, principalmente per dinamiche del Pil”. L’avanzo primario sarà “negativo per la seconda volta dall’adozione dell’euro, pesando fortemente sul debito nel 2020”. “Il lockdown ha messo un brusco freno ai consumi privati”, ma si prevede un altrettanto “brusco rimbalzo nella seconda metà del 2020”, scrive la Commissione. “Misure di sostegno al reddito e bassa inflazione dovrebbero sostenere le spese delle famiglie, tuttavia solo parzialmente a causa del graduale allentamento delle misure di contenimento”. Inoltre, “in pieno crollo di domanda, drenaggio dei flussi di cassa e elevata incertezza, le imprese probabilmente ridurranno la spesa per investimenti, mentre misure come il sostegno alla liquidità dovrebbero limitare il numero di fallimenti”. A causa del contrarsi dei mercati, l’export italiano avrà un “calo sostanziale” delle esportazioni, con “il turismo tra i settori più colpiti”. Nel 2021, “le esportazioni dovrebbero riprendere in linea con il commercio globale”, conclude la Commissione.

Sale la disoccupazione

“La copertura estesa e l’allentamento dei criteri per gli schemi di sostegno agli stipendi (cassa integrazione guadagni) dovrebbero sostenere i redditi da lavoro e ridurre il rischio di licenziamenti e disoccupazione. Ciononostante, chi cerca lavoro, gli stagionali e i contrattisti potrebbero non avere sostegno emergenziale e alcuni potrebbero temporaneamente ritirarsi”, così le stime Ue che vedono la disoccupazione in Italia salire all’11,8% nel 2020, e riscendere al 10,7% nel 2021.

Il commissario Affari economici, Paolo Gentiloni

L’Europa sta sperimentando uno shock senza precedenti dalla Grande Depressione”, asserisce il commissario agli Affari economici, Paolo Gentiloni, commentando le previsioni economiche di primavera pubblicate dalla Commissione. “Tutti sappiamo che l’Italia è stata colpita da questa pandemia in maniera molto dura ed è il primo Paese ad aver deciso misure dure di lockdown”, chiosa Gentiloni. Il commissario all’Economia ha, poi, ricordato che le previsioni della Commissione prevedono una “ripresa abbastanza forte” dell’economia italiana “nella seconda metà dell’anno e nel 2021: credo che le misure prese dal governo contribuiscano ad andare in questa direzione”. Quanto al ricorso eventuale alle linee di credito del Mes, Gentiloni ha ribadito che spetta ai governi decidere se attivarle o meno: “In Italia c’è un dibattito – ha aggiunto – ma non spetta alla commissione esprimersi”.

L’Ue ritornerà a crescere nel 2021

Il Pil dell’Ue tornerà a salire nel 2021 “supponendo che le misure di contenimento verranno gradualmente tolte”, che a quel punto “la pandemia rimanga sotto controllo” e che “le misure fiscali e monetarie senza precedenti messe in campo dagli stati membri e dall’Ue abbiano effetto nell’attenuare l’impatto economico immediato della crisi, nonché limitare i danni permanenti al tessuto economico”. Lo scrive la Commissione Ue mettendo in evidenza le tante incognite che pesano sulle prospettive di una ripresa dell’attività economica in Europa nel 2021 dopo il crollo previsto per quest’anno.

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