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Coronavirus, 40.902 casi e 550 vittime. I tamponi sono 254.908

Il bollettino giornaliero del Ministero della Salute: le terapie intensive crescono di 60 unità, 3.230 in totale

Altri 40.902 casi di Covid-19 in Italia, con 550 vittime. Questo il bilancio della pandemia nelle ultime 24 ore in Italia, secondo quanto riferito dal bollettino del Ministero della Salute. Il totale dei contagiati dall’inizio della pandemia arriva a 1.107.303, mentre i decessi arrivano a un totale di 44.139. Per quanto riguarda i tamponi, oggi i test effettuati sono 254.908, per un totale di 18.455.416 dall’inizio della pandemia. Numeri leggermente superiori rispetto a ieri, quando i tamponi erano stati 234.672. Il rapporto fra test e nuovi positivi si attesta al 16%. Le terapie intensive, nelle ultime 24 ore, crescono di altre 60 unità, per un totale di 3.230. Nei reparti ordinari sono oltre 30 mila i ricoverati, 1.041 più di ieri. E’ ancora la Lombardia a far registrare il maggior numero di casi da coronavirus: 10.634, quasi il doppio del Piemonte (5.258). Seguono la Campania (4.079), il Veneto (3.605), il Lazio (2.925), la Toscana (2.478) e l’Emilia Romagna (2.384). Proprio Campania e Toscana, a seguito del monitoraggio congiunto del Comitato tecnico scientifico, passano di fascia, diventando zone rosse.

Ricciardi: “Almeno due vaccini a inizio 2021”

Sull’andamento della pandemia si è espresso in giornata il consulente del ministro della Salute, Walter Ricciardi (intervenuto al Festival della Salute globale), secondo il quale “abbiamo 2-3 settimane di tempo per valutare cosa avverrà. Si potrebbe anche decidere di allentare queste misure, o di chiudere ulteriormente. Abbiamo attivato una serie di misure proporzionate alla circolazione del virus nelle specifiche aree d’Italia. Se queste vengono rispettate, saremo in grado di evitarlo. Se non ci dovessimo riuscire, tutte le regioni diverrebbero rosse, e di fatto il lockdown generalizzato si realizzerebbe nei fatti”. Secondo Ricciardi, “per i primi mesi del 2021 dovremmo avere almeno 2 vaccini, forse anche 3 o 4. Questo è un dato già importante, perché significa che avremmo più aziende che possono produrlo e maggiore capacità per la diffusione. Bisognerà anche capire se la loro immunità sia duratura o transitoria”.

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