Altri 5.372 nuovi casi di coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore. Un dato al quale si aggiunge un bilancio di vittime che tocca oggi quota 28. Salgono quindi ulteriormente i contagi da Covid-19 nel nostro Paese, dopo i 4.458 registrati ieri. I tamponi giornalieri sono 129.471. Lo riferisce il rapporto del Ministero della Salute. Nessuna regione chiude la giornata a zero casi. E’ il Molise quella con meno contagiati (11), mentre la Campania ne conta 769. Il territorio campano non è tuttavia il più colpito, visti i quasi mille casi registrati in Lombardia: 983 in tutto. Il totale complessivo degli attualmente positivi tocca quindi quota 70.110, a fronte di 387 ricoveri in terapia intensiva (+ 29 nelle ultime 24 ore). La regione che ne conta di più è la Campania (63), seguita da Lazio (57) e Lombardia (44).
L’andamento del coronavirus
Per quanto riguarda i ricoverati nei reparti ordinari, si registrano ulteriori 161 unità, per un totale di 4.086. Crescono anche i positivi in isolamento domiciliare (quasi 4 mila), che sono ora 65.637 in tutto, mentre i guariti sono appena 1.186. Il conto complessivo, dall’inizio della pandemia, ha raggiunto la cifra di 237.549. Sul piano strettamente territoriale, calano i positivi a Roma (-13 rispetto a ieri, 131 in tutto), mentre nel Lazio si raggiunge il numero 387. A partire dalla mezzanotte del 9 ottobre, proprio la Regione Lazio ha disposto un’ordinanza restrittiva nei confronti delle attività di bar e ristorazione della provincia di Latina, con chiusura fissata alle ore 23.
Anestesisti, allerta nel Mezzogiorno
Nella giornata di oggi, era arrivato l’allarme del presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi-Emac), Alessandro Vergallo. Secondo il quale, l’attuale andamento della pandemia da coronavirus pone una serie di problematiche soprattutto per quanto riguarda il Mezzogiorno. “Siamo molto preoccupati per le Regioni meridionali – ha detto all’Ansa – dove rileviamo una maggiore impreparazione a far fronte a un eventuale peggioramento della situazione“. Secondo Vergallo, “se l’andamento dei casi di infezione da SarsCov2 continuerà con i ritmi ed i numeri attuali, e senza misure di ulteriore contenimento, stimiamo che in meno di un mese le terapie intensive al Centro-Sud, soprattutto in Lazio e Campania, potranno andare in sofferenza in termini di posti letto disponibili”.