L’unica certezza è la morte di Tavella, 51 anni, confermata anche dalle autorità del Bangladesh e dalla Farnesina. Il blitz omicida è stato organizzato in strada nel quartiere di Gulshan da almeno tre uomini armati che lo hanno raggiunto in moto e “crivellato di colpi”.
Proprio oggi il Foreign Office britannico aveva messo in guardia i propri connazionali dalla minaccia terroristica nel Paese del sudest asiatico, riferendo in particolare di “informazioni affidabili” secondo cui “militanti potrebbero pianificare di colpire interessi occidentali in Bangladesh”. Solo ieri la squadra australiana di cricket aveva rinviato la propria partenza per un tour nel Paese nel timore di attacchi mirati. Tavella, secondo la polizia, era in tenuta da jogging quando è stato raggiunto per strada dal commando armato verso le 19. Testimoni hanno raccontato ai media locali di aver sentito almeno tre spari, che hanno ferito l’uomo all’addome, alla mano destra e al gomito sinistro. Gli uomini armati hanno quindi lasciato l’italiano “in una pozza di sangue” e sono poi riusciti a scappare.
Alcuni passanti hanno caricato il corpo per portarlo agli ‘United Hospitals’, dove Tavella, secondo una fonte medica, è arrivato già morto “con numerose ferite da arma da fuoco”. La polizia ha subito escluso l’ipotesi della rapina finita male, visto che la vittima aveva ancora con sè tutti i suoi effetti personali. A Dacca Tavella lavorava come project manager per una ong olandese, la Icco Cooperation, che ha uffici in Bangladesh. In particolare si occupava di un progetto, ‘Proofs’ (Profitable Opportunities for Food Security), nel settore dell’agricoltura locale e dell’alimentazione.
Il messaggio delirante dell’Isis conclude: “Ai membri della coalizione crociata diciamo: Non sarete sicuri nelle terre dei musulmani. E’ solo la prima goccia di pioggia”. L’intelligence sta valutando l’attendibilità della rivendicazione, ma comunque sia l’ombra dello Stato islamico si allunga su nuovi territori.