“Le nostre abitudini vanno cambiate ora. Dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene di tutti. Lo dobbiamo fare ora”. Torna a parlare all’Italia il presidente del Consiglio, tracciando il nuovo, e ora davvero drammatico, quadro nazionale sul coronavirus, che cresce nei numeri, sia relativi ai contagi che ai decessi (e anche alle guarigioni). Una situazione che rende necessarie, come spiegato dal premier in conferenza, misure ancora più stringenti e, ora, uguali per tutti: “Sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare con l’espressione ‘io resto a casa’. Non ci saranno più zone rosse ma l’Italia sarà zona protetta”.
Regole uguali per tutti
Fine delle disposizioni ad hoc. A partire da domattina, nell’intero Paese vigeranno le medesime regole che, come spiegato chiaramente dal premier, costringeranno ognuno di noi a cambiare le proprie abitudini: “Saranno da evitare gli spostamenti a meno che non siano tre specifiche ragioni: motivate da comprovate ragioni di lavoro, casi di necessità o motivi di salute. Aggiungiamo un divieto di assembramento all’aperto e in luoghi pubblici… Non ci possiamo permettere più queste aggregazioni che diventano motivo di contagio”. Sospensione confermata fino al 3 aprile di tutte le attività didattiche in scuole e università. E le nuove normative vanno, di fatto, a risolvere la contesa sugli eventi sportivi che avevano tenuto banco negli ultimi giorni: “Non c’è ragione per cui proseguano le manifestazioni sportive, abbiamo adottato un intervento anche su questo”. In pratica, fine delle discussioni: il campionato di Serie A chiuderà i battenti fino a nuovo ordine, in nome delle disposizioni emergenziali che, ormai, riguardano tutte le sfere del nostro Paese.