Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha lasciato il vertice di Bruxelles, a seguito di un caso di Covid-19 fra i membri del suo staff. Ad annunciarlo è la stessa Von der Leyen, che ne dà conto in un tweet, in cui precisa di essersi sottoposta a tampone e di essere risultata negativa. La presidente si è comunque messa in autoisolamento, lasciando la seduta del Consiglio dopo circa un’ora dall’inizio. In mattinata, aveva incontrato per colloqui bilaterali il premier portoghese Antonio Costa e quello della Repubblica Ceca, Andrej Babis. Una notizia che, peraltro, segue la cancellazione della plenaria del Parlamento europeo, annullata per la recrudescenza del virus e indetta da remoto. “Annuncio con rammarico – ha detto il presidente David Sassoli – che la plenaria non si svolgerà a Strasburgo gli spostamenti costituiscono un pericolo. La situazione in Francia e Belgio è molto grave. Strasburgo rimane la sede del parlamento e faremo di tutto per tornare”.
Consiglio fondamentale
Non i migliori auspici per un Consiglio europeo che, invece, si annunciava come un appuntamento fondamentale. Specie in un momento storico in cui la risalita dei contagi da coronavirus impone una riflessione comune sulle misure da prendere, sia per contenere la progressione del virus, sia per scongiurare nuovi (e potenzialmente devastanti) contraccolpi economici. Sul tavolo di Bruxelles i dossier ci sono tutti: Covid, Brexit, clima e sostenibilità. Tutti ingredienti che di risposta, fondamentalmente, devono darne una sola: coesione europea sui grandi temi. Quello che in qualche modo ha auspicato il premier Giuseppe Conte in audizione al Senato, lo stesso appello piovuto anche dagli altri leader affinché ciascuno faccia la propria parte. Consapevolezza che chiede anche il presidente Charles Michel, chiamando in causa soprattutto la Gran Bretagna. Ancora in Europa di fatto, almeno fino al 31 dicembre: “Ci incontreremo in un contesto difficile: assistiamo a un aumento delle infezioni da Covid e abbiamo una serie di questioni urgenti all’ordine del giorno, comprese le relazioni con il Regno Unito”.
Rafforzare la strategia
In sostanza, dall’Europa ci si aspetta una comunità d’intenti. E questo passerà anche dai piani per il Recovery fund, dai quali dipenderà buona parte della fase di ripresa. Anche se lo spettro di nuovi lockdown portano a temere più a una fase di galleggiamento. Alcuni Paesi, vista la situazione interna, hanno già applicato ulteriori restrizioni. Il punto, secondo il premier italiano, è trovare una strategia comune: “La questione del Covid-19 sarà al centro dell’attenzione. Ci scambieremo delle informazioni, cercheremo di rafforzare la strategia anche per quanto riguardo il contrasto sul piano delle risposte sanitarie. Ci scambieremo degli aggiornamenti per quanto riguarda la ricerca scientifica e quindi i vaccini”.