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Conference League, Roma in finale

Battuto il Leicester. Il 25 maggio ultimo atto a Tirana contro il Feyenoord

Missione compiuta. Vince e convince la Roma che spazza via il Leicester e si regala la finale di Tirana nella bolgia dell’Olimpico. Decide Abraham dopo dieci minuti, ma la vittoria romanista è stata netta. Semplicemente devastante.

Le scelte

Mourinho deve fare a meno dell’infortunato Mkhitaryan e sceglie al suo posto Sergio Oliveira, con Zaniolo e Pellegrini alle spalle di Tammy Abraha. Dietro Rui Patricio, difesa a tre con Mancini, Smalling e Ibanez. Karsdorp e Zalewski a presidiare gli esterni di centrocampo, Cristante accanto a Oliveira in mezzo. Quindi, come detto, Zaniolo e Pellegrini a ridosso di Abraham. Dal canto suo Brendan Rodgers si affida a Vardy in avanti. C’è Barnes. E’ un 4-3-3 quello del tecnico inglese: Schmeichel tra i pali, Ricardo Pereira, Fofana, Evans e Justin dietro, Maddison, Tielemans e Dewsbury-Hall in mezzo, Lookman, Vardy e Barnes a formare il tridente offensivo. Direzione di gara affidata al serbo Jovanovic. Sessantaquattromila gli spettatori, con 3.500 inglesi. In tribuna anche Claudio Ranieri, romano e romanista, ma vincitore di una storica Premier sulla panchina del Leicester. Poco distante, Francesco Totti.

La Roma domina, sblocca Abraham

Un primo tempo semplicemente impeccabile dei giallorossi che dominano in lungo e in largo il Leicester che non riesce mai a battere a rete. Un dominio assoluto, con l’Olimpico tutto a soffiare alle spalle dei giallorossi che partono fortissimi, tengono in mano il boccino del gioco. Pellegrini è illuminante, detta i tempi, tampona, recupera, serve assist in quantità industriale. Davanti Abraham e Zaniolo sono spine nel fianco della retroguardia inglese. Cristante è una diga, dietro Smalling un gigante. All’intervallo è 1-0, ma è assai poco per volume di gioco e occasioni create dai giallorossi. Subito Pellegrini su punizione, Schmeichel si salva in angolo. Smalling svetta più in alto di tutti, palla di poco sopra la trasversale. Ma la Roma spinge a pieno organico e il gol è solo rimandato di una manciata di secondi. Ancora Pellegrini dalla bandierina, stavolta ci mette la testa Abraham, stacco imperioso sotto la traversa: 1-0.  Il Leicester è in affanno, la Roma continua a spingere, con Schmeichel che chiude alla disperata su Pellegrini imbeccato da Zalewski. Zaniolo arriva con un attimo di ritardo sulla percussione di Pellegrini, poi Abraham libera Zaniolo ribattuto in angolo. Un dominio totale, con il Leicester che non è mai riuscito a portare una sola conclusione dalle parti di Rui Patricio, rimasto totalmente inoperoso: 1-0 all’intervallo.

E’ finale

Fuori Barnes e Lookman nel Leicester, dentro Amartey e Ineanacho. Ma subito Roma pericolosa. Ancora angolo di Pellegrini, cade Evans contrastato da Mancini, palla tra le braccia del portiere. Le telecamere inquadrano Claudio Ranieri e l’Olimpico si ferma, tutti in piedi e standing ovation per il tecnico testaccino. Il Leicester adesso aumenta i giri del motore, ma la Roma in controgioco ha la palla buona: lancio di Zaniolo per Abraham, con palla che tocca terra e finisce sul braccio dell’inglese.  La Roma dietro è irreprensibile e concede nulla. Terzo cambio nel Leicester: fuori Pereira, dentro Castagne.  Nella Roma fuori Zaniolo che ha speso moltissimo, dentro Veretout a dodici dalla fine. Poi tocca a Viña prendere il posto di Zalewski a sette più recupero dalla fine. Alza la voce l’Olimpico per accompagnare la Roma verso Tirana. Una bolgia mai vista, il cronometro scandisce gli ulitmi spiccioli di gara che vale tantissimo. Fuori Abraham, standing ovation per liui, dentro Shomurodov al tramonto del match.  Cinque di recupero. Il Leicester ci prova con la forza della disperazione, ma è tardi. Dietro la Roma non mostra incrinature. E la Roma va a vincere, di misura, ma meritatamente. Ha dominato la partita, ha avuto sempre in mano il pallino del gioco, lasciando le briciole agli inglesi. E la Roma, si regala Tirana. In finale, il 25 maggio, c’è il Feyenoord che ha eliminato il Marsiglia. All’Olimpico è delirio, per una notte che più magica non si poteva.

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