L’indicatore di consumi di Confcommercio (Icc) segnala un aumento dei consumi a giugno, trainato da un +10% per la mobilità. Le vendite di autovetture sono cresciute del 25,7%, mentre i trasporti aerei hanno visto un incremento del 12,7%. Tuttavia, ci sono segni di contrazione in altri settori: i consumi di carburanti sono diminuiti dello 0,4%, e anche alberghi, pasti fuori casa, abbigliamento e alimentari hanno registrato cali. Nonostante la crescita tendenziale, i consumi restano fragili, evidenziando una stagnazione nel secondo trimestre. Si prevede un lieve miglioramento della domanda nei mesi finali del 2024, sostenuto da un aumento del reddito disponibile e da un’inflazione contenuta.
Confcommercio, consumi giugno +0,9%
Consumi in ripresa a giugno: l’Icc, indicatore di consumi di Confcommercio nel mese segna un +0,9% tendenziale dopo il -0,6% di maggio, trainato dalle spese per beni e servizi per la mobilità (+10% tendenziale). All’interno del comparto i consumi per le autovetture registrano un +25,7% e quelle per i trasporti aerei un +12,7% mentre arretrano quelle per i carburanti (-0,4%). Restano invariati a giugno rispetto allo stesso mese del 2023 i consumi per gli alberghi e i pasti fuori casa mentre diminuiscono dell’1,2% quelli per l’abbigliamento e le calzature. Segno meno anche per alimentari, bevande e tabacchi a giugno con un -0,7% sull’anno.
Consumi in ripresa grazie alla mobilità
“I consumi, nel complesso, sottolinea l’associazione, restano fragili, a parte l’effetto incentivi sul comparto auto. Nella metrica dell’Icc a giugno la crescita su base annua è stata dello 0,9%, ma se si guarda al complesso del secondo trimestre si rileva una stagnazione che coinvolge sia i servizi sia i beni. La crescita del volume di risparmio nel primo trimestre dell’anno suggerisce che c’è una diffusa necessità delle famiglie di ricostituire lo stock di risparmio accumulato che ha sostenuto i consumi lo scorso anno e che oggi va ripristinato per scopi precauzionali. E’ presumibile che solo nei mesi finali del 2024 si possa osservare un lieve miglioramento della domanda, conseguenza di dinamiche più favorevoli sul versante del reddito disponibile reale. In quest’ottica, il permanere dell’inflazione anche a luglio su valori storicamente contenuti, rappresenta un segnale positivo: la nostra indicazione è di una variazione congiunturale dello 0,2% e di una crescita dell’1,0% nel confronto annuo, in lieve aumento su giugno”.
Fonte: Ansa