Poco si conosce delle esigenze alimentari delle larve dei coralli, ma una nuova ricerca australiana ha rivelato che nutrirle in modo appropriato ne può migliorare la sopravvivenza anche in condizioni ambientali sfavorevoli. La ricerca condotta dalla Southern Cross University nella Gold Coast con l’Australian Institute of Marine Science e pubblicata sul “Frontiers in Marine Science”, mostra che fornire alle larve un supplemento di sostanze nutritive ne migliora l’energia in una fase critica di sviluppo.
Un’opportunità per ripristinare i coralli
Gli studiosi, guidati dalla docente di scienze marine Colleen Rodd, ritengono che le nuove conoscenze potranno dare efficacia alle misure di ripristino dei coralli. E aiutare sistemi come la Grande barriera corallina d’Australia, che si estende per 2300 km al largo della costa nordest del continente, il cui degrado legato al riscaldamento globale e all’inquinamento la mette a rischio di “bocciatura” da parte del World Heritage Committee dell’Unesco. “La nostra ricerca ha dimostrato che con l’alimentazione, si può aumentare nettamente il numero di larve che si trasformano effettivamente in banchi corallini“, scrive la studiosa. I coralli adulti si riproducono rilasciando gameti nell’acqua, che si trasformano in larve, spiega. “Le larve tuttavia affrontano un periodo ‘particolarmente precario’ in mare prima di unirsi alla barriera corallina, mentre sviluppano scheletri complessi. Possono esaurire l’energia e morire prima di trasformarsi in corallo, perché la trasformazione da larva a corallo assorbe molta energia”. L’alimentazione conferisce alle larve l’energia per la trasformazione in polipi, quando possono iniziare a nutrirsi da adulti”.
Con cosa sono state alimentate le larve
Le larve di corallo nella ricerca sono state alimentate con un crostaceo detto artemia salina e contenente un mix di nutrienti, tra cui proteine, carboidrati e grassi. Non è tuttavia ancora chiaro il modo in cui le larve si nutrono. “È su questo punto che stiamo portando avanti la ricerca, per capire i meccanismi esatti attraverso i quali si nutrono”, scrive la studiosa. “Le larve di corallo sono molto, molto piccole – meno di un millimetro di lunghezza – e si pensava che non potessero nutrirsi… Questo cambia la nostra comprensione della loro biologia di base, con implicazioni importanti per il successo dei progetti di risanamento e di ripristino della barriera corallina“.