L’auspicio di pace in occasione della Pasqua che noi di Civiltà dell’Amore chiediamo a Dio e agli uomini è di poter riscoprire la capacità di passare dalla morte alla vita, dal contrasto all’armonia, dalla fiducia alla collaborazione e al riconoscimento della dignità dell’altro. Prendiamo spunto dalla Resurrezione per passare dal negativo al positivo con fiducia. In questo periodo, lo spirito di Assisi ed il dialogo tra le religioni devono essere un supporto per la ricomposizione delle crisi in Ucraina, Medioriente e nei vari conflitti minori che lambiscono la nostra “Casa comune”, soprattutto in Africa dove, ad esempio, in Uganda, l’iniziativa cristiana di dialogo, sta già avendo successo. Le religioni, attraverso la finalità comune della pace, devono costruire il futuro insieme.
In occasione della Pasqua, vorrei ricordare ai leader mondiali la lettera che, San Francesco, 800 anni fa, ha scritto ai governanti. Essi devono ricordarsi che verranno giudicati in base a ciò che hanno deciso per gli altri quindi, è necessario che, soprattutto in questo periodo, capiscano la necessità di rinascita e scelgano di portare con loro un bagaglio di fratellanza tra i popoli. Essi devono avere il coraggio, come ha detto Papa Francesco, di negoziare, dialogare e fare la pace. Serve sia a loro, ma soprattutto alle persone che dipendono dalle loro decisioni. Bisogna proseguire con lo spirito di Assisi affinché si vada avanti i dialoghi di pace, evitando sofferenze agli innocenti e garantendo un avvenire di pace all’umanità intera.