Come la Cina vuole rilanciare l’economia

Un taglio dei tassi di interesse sui mutui e 2.300 miliardi di yuan (oltre 325 miliardi di dollari) di obbligazioni speciali del Tesoro per la ripresa

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Taglio dei tassi sui mutui e bond speciali sono gli ingredienti di Pechino per rilanciare l’economia cinese, frenata dalla crisi immobiliare, dai bassi consumi e dalla disoccupazione in aumento. Sono gli aggiustamenti previsti dal ministro delle finanze Lan Fo’an, che prevede l’emissione di obbligazioni del Tesoro utilizzabili entro la fine dell’anno dal valore complessivo di oltre duemila miliardi di yuan – oltre 300 miliardi di dollari. “I rischi del debito locale sono sotto controllo”, ha assicurato il ministro.

Taglio dei tassi sui mutui

Le banche cinesi taglieranno i tassi sui mutui esistenti a partire dal 25 ottobre, in linea con le richieste della Banca centrale (Pboc) per ridurre la pressione sulle famiglie. “Ad eccezione dei secondi mutui ipotecari a Pechino, Shanghai, Shenzhen e in alcune altre regioni, i tassi di interesse su tutti gli altri saranno adeguati” a non meno di 30 punti base al di sotto del tasso di prestito primario della Pboc, ha riferito il network statale Cctv. La notizia è maturata nell’imminenza del briefing del ministro delle Finanze, Lan Fo’an, sugli “aggiustamenti significativi” della politica fiscale per favorire la ripresa economica. La Cctv ha riferito che le principali banche statali, quali le ‘big four’ Industrial and Commercial Bank of China, Agricultural Bank of China, Bank of China e China Construction Bank, hanno annunciato che avrebbero apportato le modifiche “in lotti”. Le modifiche, inoltre, “saranno eseguite in modo uniforme e i clienti non dovranno richiederle”, nell’ambito degli sforzi delle autorità monetarie per ridurre la pressione sui proprietari di case e rilanciare i consumi. A settembre, la Banca centrale ha chiesto alle banche commerciali di abbassare i tassi entro il 31 ottobre, parte della serie di misure di stimolo per rilanciare un’economia frenata dalla profonda crisi immobiliare, dai rischi di deflazione, dai bassi consumi e dal rialzo della disoccupazione.

Nuovi stimoli fiscali

Le misure, finora, hanno incluso una serie di tagli ai tassi e un allentamento delle regole sull’acquisto di case, ma gli economisti hanno affermato che sono necessarie ulteriori azioni per far uscire definitivamente l’economia dalla crisi. A tal proposito, investitori e analisti si aspettano che la Cina distribuisca fino a 2.000 miliardi di yuan (oltre 280 miliardi di dollari) in nuovi stimoli fiscali, mentre Pechino cerca di rianimare la fiducia di famiglie e imprese: è il risultato di un sondaggio condotto da Bloomberg, secondo cui la maggior parte degli intervistati si aspetta che i finanziamenti arrivino sotto forma di titoli di Stato.

Bond speciali

La Cina emetterà obbligazioni speciali del Tesoro per 2.300 miliardi di yuan (poco più di più di 325 miliardi di dollari) per rilanciare l’economia “nei prossimi tre mesi al servizio di un ampio raggio d’iniziative”. E’ quanto ha annunciato il ministro delle Finanze Lan Fo’an in un atteso briefing, rimarcando l’importanza di “supportare le grandi banche commerciali statali nel ricostituire il capitale di primo livello, migliorare la resistenza al rischio e le capacità di prestito degli stessi istituti e servire meglio lo sviluppo dell’economia reale”. In generale “i rischi del debito locale sono sotto controllo”, ha assicurato Lan. Secondo quanto emerso del corso del briefing, le risorse citate da Lan sono quelle dei governi locali, pari a 2.300 miliardi di yuan, costituite da bond speciali che possono usati entro la fine dell’anno e, tecnicamente, non si tratta di nuovi stimoli, poiché comprendono obbligazioni che sono state emesse ma non ancora utilizzate, più altre non emesse ma che rientrano nella quota di quest’anno. Non sono stati specificati, inoltre, i nuovi stimoli per incentivare i consumi, un punto debole dell’economia, visto che la loro incidenza sul Pil è di appena il 40%. La Cina, in generale, emetterà più bond per raccogliere denaro e aiutare i governi locali a finanziare il loro “debito nascosto” o prestiti fuori bilancio, ma maggiori dettagli saranno diffusi in futuro, ha precisato il ministro. I governi locali potranno usare il denaro raccolto dai loro titoli speciali per acquistare case invendute e trasformarle in alloggi sovvenzionati, quale ultimo passo per affrontare la peggiore crisi immobiliare del Paese.

Spazio per il debito

A livello centrale, invece, c’è la convinzione che ci siano ancora margini a disposizione del governo per aumentare il debito e il deficit fiscale principale. “C’è ancora uno spazio relativamente ampio per la Cina per emettere debito“, ha affermato Lan che, anche in questo caso, non sono stati forniti dettagli. Le voci in proposito, tra l’altro, necessitano di un passaggio parlamentare atteso entro fine ottobre. Le principali banche statali riceveranno aiuto per ricostituire il loro capitale. I sei principali istituti di credito del Paese hanno livelli di capitale che superano di gran lunga i requisiti, ma il supporto contribuirà ad alleviare qualsiasi pressione dopo che la Banca centrale ha svelato ampie riduzioni dei tassi dei mutui e tagli ai tassi di riferimento per rilanciare l’economia. Nel mezzo di forti pressioni deflazionistiche e della fragile fiducia di imprese e famiglie, Il Dragone ha un’eccessiva dipendenza dalle esportazioni in contesti commerciali globali sempre più tesi. Un’ampia gamma di dati economici negli ultimi mesi ha deluso le previsioni, mettendo in dubbio che la Cina possa centrare il target di Pil di “circa il 5%” nel 2024.

Fonte Ansa