“Qualcosa potrebbe accadere…”. Al termine dell’incontro con Emmanuel Macron, alla vigilia della commemorazione della presa della Bastiglia che aprì la stagione della Rivoluzione francese, Donald Trump apre uno spiraglio sul clima.
Distensione
Il tutto alla conclusione di una giornata che segna un riavvicinamento tra gli Usa e uno degli Stati politicamente più rilevanti dell’Unione europea. “Una meravigliosa festa nazionale“, ha commenta l’inquilino della Casa Bianca che dopo aver tanto vituperato la République ora rende omaggio a “un Paese bellissimo” e al suo popolo “meraviglioso“. E ancora, rivolgendosi a Macron dopo la visita alla tomba di Napoleone sotto alla cupola degli Invalides, ringrazia per “questa visita di uno degli edifici più belli al mondo”. Un radicale cambio di apprezzamento che contribuirà, almeno così sperano a Parigi, a riportare i tanti turisti americani che dagli attentati del 2015 boicottano la Ville Lumière.
Possibile svolta
Quanto a Macron, è un “presidente super“, la “nostra relazione è molto buona”, ha commentato più francofilo che mai. Nel nuovo idillio parigino l’americano è sembrato persino più possibilista sul clima, anche se un rientro degli Usa negli accordi di Parigi appare fantascienza. La Cop21? “E’ un’occasione molto speciale, qualcosa potrebbe accadere. Vedremo ciò che succederà…”. Poco prima, Macron aveva espresso “rispetto” per la decisione di Washington di abbandonare l’accordo. Da parte mia, aveva però avvertito il trentanovenne europeista, “resto molto legato all’intesa di Parigi e alla volontà di andare avanti in quella cornice”. Ora “bisogna lasciare gli Usa lavorare sulla loro road map e continuare a parlarne. Oggi non c’è nessun cambiamento improvviso o inaspettato ma esiste, almeno credo, una volontà condivisa di discutere di questi temi, di lavorare, per trovare il miglior accordo possibile”. Parole pronunciate prima della cena al Jules Verne, il ristorante panoramico di Alain Ducasse sulla Torre Eiffel, dove i due leader hanno ritrovato Melania e Brigitte dopo un pomeriggio passato dalle due First Lady tra Notre Dame e una mini-crociera sulla Senna.
Intesa
“Una cena tra amici“, l’ha definita Macron, tra due nazioni “alleate da sempre“. Non meno cordiale Trump: “La Francia ci ha aiutato ad ottenere la nostra indipendenza, non dimentichiamolo mai”. Se sul clima la strada resta comunque tutta in salita, i presidenti “novizi” di Parigi e Washington hanno manifestano grande intesa su Iraq, Siria e lotta al terrorismo. Insieme hanno concordato una “road map” per il dopoguerra e minacciato ancora Assad di una reazione immediata in caso di nuovo utilizzo di armi chimiche. “Dobbiamo vincere le forze del male e della distruzione”, chiosa Trump, insistendo sull’imperativo di “rafforzare il nostro partenariato di sicurezza“.