Secondo i medici, il rischio di diffusione di alcune determinate malattie potrebbe aumentare a causa delle condizioni climatiche. E lanciano un appello ai governi affinché siano prese delle contromisure.
Clima e malattie infettive: qual è il nesso
“In Italia è previsto un aumentato rischio e un’aumentata aggressività di malattie infettive correlate al clima e in particolare quelle causate da vettori come le zanzare, quali la malaria, la Dengue, la febbre da Chikungunya, la febbre West Nile”. Lo afferma la Società Italiana d’Igiene che in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, in programma il 5 giugno, lancia un appello affinché i governi nazionali e locali alla luce delle ‘minacce’ ambientali sfruttino le competenze di professionisti altamente qualificati, adottando un approccio multidisciplinare e interprofessionale in un’ottica One Health. “Gli Igienisti – precisano – con le loro competenze possono svolgere un ruolo fondamentale in questa sfida”.
Necessaria la prevenzione
“È essenziale investire nelle infrastrutture, nella pulizia dei corsi d’acqua e nella ristrutturazione della rete idrica, per ridurre i rischi di inondazioni – afferma Roberta Siliquini, presidente della Siti -. Questi interventi prevengono l’accumulo di detriti e favoriscono un flusso d’acqua naturale, proteggendo le comunità dalle esondazioni. È importante che i governi locali e nazionali sfruttino l’expertise di professionisti altamente qualificati, adottando un approccio multidisciplinare e interprofessionale in un’ottica One Health. Questo permette di ottenere indicazioni preziose per ridurre il danno causato dalle catastrofi ambientali. Gli igienisti, con le loro competenze specifiche, possono svolgere un ruolo fondamentale in questa sfida, lavorando nella prevenzione dei danni ambientali e nella protezione delle comunità dagli effetti negativi delle catastrofi naturali.”
La Siti è impegnata con un gruppo di lavoro a tema Ambiente e Salute, il cui impegno culminerà con una giornata nazionale dedicata alle tematiche ambientali e sanitarie che saranno affrontate a un convegno il 9 giugno a Reggio Emilia all’Università di Modena e Reggio Emilia.
Fonte: Ansa