Si allarga la platea di chi può ricevere la terza dose di vaccino contro il Covid. Con una nuova circolare il Ministero della Salute apre alla somministrazione della dose booster a tutti i soggetti fragili e alle persone dai 60 anni in su “sempre dopo almeno sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale”, si precisa nel documento.
La circolare
Dopo la raccomandazione espressa dall’Agenzia europea del farmaco lo scorso 4 ottobre “la Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) ha autorizzato la possibilità di somministrazione di una dose booster di vaccino a mRNA, a distanza di almeno sei mesi dalla seconda dose (ovvero dal completamento del ciclo primario), indicandone l’utilizzo prioritariamente oltre alle categorie già individuate in precedenza e richiamate nella circolare del Ministero della Salute 0043604-27/09/2021, anche a persone con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti, e a persone di età pari o superiore ai 60 anni”.
La decisione, è spiegato nella circolare ministeriale, “è motivata dal fatto che esse sono caratterizzate da un aumentato rischio di sviluppare forme gravi di COVID-19. Sia le categorie incluse nella precedente circolare che quelle sopra menzionate” – si legge ancora – “sono quelle per le quali viene raccomandata anche la vaccinazione anti-influenzale“.
I fragili
I soggetti con patologie concomitanti o preesistenti per i quali sarà prevista una terza dose di richiamo del vaccino anti-Covid, prevede la nuova circolare Aggiornamento delle indicazioni sulla somministrazione di dosi addizionali e di dosi “booster sono quelli affetti da malattie respiratorie, cardiocircolatorie, epatiche, cerebrovascolari, neurologiche o da varie forme di disabilità. “Si potrà progressivamente offrire” – continua il documento – “una ulteriore dose di vaccino Cominarty (autorizzato da EMA per questa indicazione) alle persone con elevata fragilità, a prescindere dall’età, e a tutti coloro che abbiano un’età uguale o superiore ai 60 anni, purché siano trascorsi almeno sei mesi dal completamento del ciclo primario di vaccinazione”.