Cinquantamila soldati russi a Bakhmut

Bakhmut Donetsk

Guerra in Ucraina / foto Imago/Image nella foto: missile ONLY ITALY

La Russia, spinta indietro, concentra il contingente a difesa Bakhmut, nel Donetsk. E intanto il capo della Nato, Jens Stoltenberg, avvisa: “Prepariamoci a una lunga guerra”.

La situazione a Bakhmut

Il servizio stampa del gruppo militare orientale ucraino ha affermato alla tv nazionale che attualmente ci sono più di 50 mila soldati russi nel settore di Bakhmut, nel Donetsk.

“Nella direzione di Bakhmut ci sono 52 mila soldati russi e circa 274 carri armati, più di mille veicoli corazzati, 150 sistemi di artiglieria e poco più di 120 sistemi di razzi a lancio multiplo”, ha dichiarato il portavoce Ilya Yevlash. E ha aggiunto che Mosca “solo nella direzione orientale, dispone di circa 150 mila soldati e di numerose attrezzature”. Secondo l’esercito, l’Ucraina sta facendo progressi sul fianco meridionale della direzione est.

“Nei combattimenti per Andriivka, i russi hanno perso non solo il territorio, ma anche molti soldati”, scrive il capo dell’ufficio presidenziale ucraino Andry Yermak pubblicando un video raccapricciante in cui si vedono a terra i cadaveri dei militari russi sparsi ovunque. “Recentemente, i russi hanno iniziato a utilizzare tutte le riserve disponibili in quest’area. A volte i soldati non avevano nemmeno il tempo di vivere per un paio d’ore, e nuova carne veniva immediatamente inviata per sostituirli”. Il video mostra una piccola parte della Katsaps distrutta. Questi cadaveri sono sparsi ovunque”. Secondo Kiev, Andriivka, un villaggio del Donetsk a sud di Bakhmut, è stata riconquistata dall’esercito ucraino due giorni fa dopo durissimi combattimenti.

L’avvertimento di Stoltenberg

In un’intervista pubblicata oggi, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, avverte che bisognerà “prepararsi a una lunga guerra in Ucraina”. “La maggior parte delle guerre durano più a lungo di quanto previsto quando iniziano – afferma Stoltenberg al media tedesco Funke -. Dobbiamo quindi prepararci per una lunga guerra in Ucraina”.

“Vogliamo tutti una pace rapida – continuato il segretario generale della Nato -, ma allo stesso tempo dobbiamo riconoscere questo: se il presidente Volodymyr Zelensky e gli ucraini smetteranno di combattere, il loro Paese non esisterà più; se il presidente Vladimir Putin e la Russia depongono le armi, avremo la pace“. Per quanto riguarda il desiderio di Kiev di aderire alla Nato, Stoltenberg assicura: “Non c’è dubbio che prima o poi l’Ucraina entrerà” nell’Alleanza atlantica. “Quando questa guerra finirà avremo bisogno di garanzie di sicurezza per l’Ucraina, altrimenti la storia potrebbe ripetersi”, avverte il segretario generale della Nato.

Esplosioni a Odessa

Esplosioni vengono segnalate in queste ore nella città meridionale di Odessa, con l’allarme antiaereo scattato in tutta l’Ucraina dopo il lancio di missili da crociera da parte di bombardieri strategici russi. Lo riportano i media locali.

Le truppe russe hanno attaccato la regione di Odessa con missili e droni, sono stati danneggiati un deposito di grano e dei terreni agricoli. Lo ha dichiarato l’amministrazione militare regionale su Telegram, citata da Ukrinform. “Le nostre unità di difesa aerea hanno distrutto due droni da combattimento e cinque missili. Purtroppo, alcuni obiettivi sono stati colpiti da proiettili nemici nel distretto di Berezivka. I terroristi russi hanno causato danni alle infrastrutture agricole: terreni agricoli e un deposito di grano”, si legge nel messaggio. Non sono state segnalate vittime. I servizi di emergenza stanno ancora lavorando.

Otto droni abbattuti dalla Russia

Almeno otto droni sono stati abbattuti nella notte dalle forze russe nella regione di Mosca e verso l’annessa penisola di Crimea, comunica il Ministero della Difesa di Mosca. Un altro drone si è schiantato nella città russa centrale di Oryol, senza causare vittime o danni. Lo ha detto il governatore Andrey Klychkov. Gli attacchi di droni ucraini contro il territorio russo e la Crimea, annessa da Mosca nel 2014, sono aumentati negli ultimi mesi sullo sfondo della controffensiva di Kiev iniziata all’inizio di giugno.

Colpito sito petrolifero

La scorsa notte un drone ha attaccato un deposito petrolifero nel sud-ovest della Russia, nella regione di Oryol, provocando un enorme incendio visibile anche a molti chilometri di distanza, come mostra un video pubblicato su Telegram dal sito Mash. Il governatore Andriy Klychkov ha dichiarato che intorno alle 3.50 un drone “è caduto” sul territorio della città, su un “oggetto non residenziale”. Successivamente ha affermato: “L’incendio di un serbatoio di carburante sul territorio dell’impianto industriale del distretto ferroviario della città di Orla è stato estinto, non ci sono vittime”, ha detto, citato da Unian.

Fonte: Ansa

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