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CHI SONO I CLIENTI DELLO IOR

“Gli utenti dello Ior hanno una caratteristica comune: fanno parte e sono al servizio della Chiesa Cattolica”. Lo precisa l’Istituto nel suo ultimo Rapporto Annuale, appena pubblicato, secondo cui alla fine del 2014, lo Ior contava 15.181 utenti – mentre l’anno precedente erano 17.419 – e la maggior parte di essi, con riferimento ai patrimoni affidati all’Istituto, “erano istituzioni”.

Due anni fa lo Ior aveva ridefinito le linee guida sull’utenza servita: questa comprende controparti istituzionali (istituzioni sovrane della Santa Sede e Stato Città del Vaticano, le entità collegate ad essa e ambasciate e diplomatici accreditati presso la Santa Sede), controparti non istituzionali (dipendenti e pensionati vaticani), Istituti di Vita Consacrata e Società di Vita Apostolica e le Diocesi. “I nostri utenti non solo depositano fondi da noi, ma ci chiedono anche di fornire il servizio di gestione patrimoniale, o quello di custodia titoli”, spiega la ‘banca’ vaticana.

Nell’ambito dei 6 miliardi di euro di patrimoni affidati (2,1 in depositi, 3,2 in gestioni patrimoniali e 0,7 miliardi di titoli in custodia), il gruppo più significativo è quello degli ordini religiosi, “che nel 2014 hanno costituito la metà dei nostri utenti, seguiti dagli uffici della Santa Sede e nunziature apostoliche (14%), da cardinali, vescovi e clero (9%), dalle diocesi (8%); il gruppo restante è formato da vari soggetti, tra cui dipendenti del Vaticano e istituti per l’istruzione religiosa”.

Lo Ior è stato impegnato nel censimento di tutta l’utenza “al fine di identificare le informazioni mancanti o insufficienti necessarie per il completamento dei nuovi modelli ‘identity data templates’, che ha introdotto nel mese di maggio 2013”. E “tale lavoro è stato portato a termine”. Va avanti anche il rafforzamento di strumenti e processi nell’anti-riciclaggio e nell’identificazione dei propri clienti.

Lo screening effettuato da quando il board nel 2013 ha ristretto la categoria degli utenti alle istituzioni cattoliche, chierici, dipendenti o pensionati vaticani con conti per salari e pensioni, ambasciate e corpi diplomatici, ha fatto registrare la chiusura di 4.614 rapporti. Al 31 dicembre 2014 rimangono da chiudere 274 rapporti (126 bloccati e 148 in chiusura), di cui 148 saranno chiusi entro la fine di questo mese.

“Gran parte dei nostri utenti ricopre un ruolo attivo nella missione della Chiesa Cattolica o presta opera di carità presso istituzioni come scuole, ospedali o campi profughi”, spiega ancora lo Ior, che “non accetta utenti che non abbiano un rapporto con la Santa Sede, né accetta utenti business”.

“La Chiesa Cattolica e le sue istituzioni, attività missionarie e opere di carità, sono attive, per loro natura, in luoghi remoti del mondo dotati di infrastrutture molto elementari che spesso hanno sistemi bancari e di pagamento arretrati – viene sottolineato -. Lo Ior è particolarmente importante per questa tipologia di utenti, in quanto rappresenta  un’istituzione fidata, attendibile ed efficiente, in grado di custodire fondi per utilizzi futuri o di inviare fondi nei paesi in cui tali enti sono attivi”.

“Spesso i nostri utenti operano in diversi paesi, utilizzando valute locali differenti. Anche in questo caso, lo Ior può essere d’aiuto nel trasferire i fondi da una parte all’altra del pianeta – si aggiunge -. I nostri utenti ci dicono che questo rapporto di fiducia è molto importante per loro, soprattutto in tempi di sconvolgimenti politici e di instabilità finanziaria. I nostri utenti sanno anche che il loro denaro è investito in modo responsabile ed etico”.

 

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