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Cer, si dimette il presidente Ferrari: “Nessun coordinamento europeo”

Era stato nominato alla guida del Consiglio europeo della ricerca per sostituire il professor Jean-Pierre Bourguignon. Il suo doveva essere un mandato quadriennale

“Nessun coordinamento europeo contro il coronavirus”. Con queste motivazioni il professor Mauro Ferrari ha rassegnato le dimissioni da presidente del Consiglio europeo della ricerca (Cer), affermando inoltre di essere “estremamente deluso dalla risposta europea al Covid-19”. Lo riporta il Financial Times. Ferrari, alla guida della principale istituzione scientifica europea dal 1° gennaio 2020, ha presentato le sue dimissioni alla presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen, martedì pomeriggio 7 aprile. Era stato nominato alla guida del Cer per sostituire il professor Jean-Pierre Bourguignon. Il suo doveva essere un mandato quadriennale.

Le motivazioni

“Sono arrivato come un fervente sostenitore dell’UE, ma la crisi di Covid-19 ha completamente cambiato il mio punto di vista, sebbene continui a sostenere gli ideali di collaborazione internazionale”, ha spiegato Ferrari, lamentando “la totale assenza di coordinamento delle politiche sanitarie tra gli Stati membri, la ricorrente opposizione a iniziative di sostegno finanziario coese, le continue chiusure unilaterali delle frontiere” nell’UE. Il prof. Ferrari, un pioniere italo-americano della nanomedicina, ha detto al Financial Times di aver proposto di istituire uno speciale programma CER per combattere la pandemia da Covid-19 in Europa, ma che la sua idea è stata respinta e che è stata inoltre ignorata una sua proposta presentata alla Commissione Europea.

La proposta

“Ho pensato che in un momento come questo, i migliori scienziati del mondo dovrebbero essere dotati di risorse e opportunità per combattere la pandemia, con nuovi farmaci, nuovi vaccini, nuovi strumenti diagnostici”, spiega Ferrari. Ma il Consiglio scientifico del Cer avrebbe respinto all’unanimità questa idea con la motivazione – spiega ilsole24ore.it – che il suo mandato gli consente di finanziare solo la ricerca “dal basso verso l’alto” proposta dagli scienziati, piuttosto che programmi più ampi “dall’alto verso il basso” con obiettivi fissati dai leader dell’Ue. Di qui le dimissioni, confermate dalla stessa Commissione Ue che, però, non ha voluto commentare. Il Cer, istituito nel 2007 per finanziare i ricercatori europei, ha un budget di circa 2 miliardi di euro all’anno.

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