I timori paventati dai meteorologi hanno preso forma già da qualche ora: la tempesta tropicale Iota, arrivata in Honduras dai Caraibi, è già passata al rango di uragano di categoria 5. Venti con picchi di 256 chilometri orari, un evento non troppo frequente in questo periodo (Iota è appena il secondo uragano di tali dimensioni e forza ad arrivare in novembre). Le raffiche di vento viaggiano ora in direzione del Nicaragua, formando la più forte tempesta stagionale del 2020 per quanto riguarda l’area atlantica. Una notizia allarmante per il Centroamerica, già devastato dal passaggio dell’uragano Eta appena due settimane fa: “Questo potente uragano si trova già sulla terraferma – ha detto Marcio Baca, direttore di meteorologia del Nicaraguan Institute of Territorial Studies -. Attualmente, l’occhio sta già toccando il bordo della costa Haulover”.
Allarme Iota
Non accadeva dal 1932 che un uragano come Iota arrivasse nel mese di novembre. Un ulteriore elemento di criticità in un’area del pianeta alle prese, come le altre, con l’emergenza coronavirus. E già attraversata dalle devastazioni portate da Eta, che con le sue intense precipitazioni ha provocato frane e inondazioni nella stretta fascia dell’America Centrale. La stessa che oggi si prepara, per quanto possibile, a ricevere un nuovo mostro: “Quello che si avvicina è una bomba“, ha detto il presidente dell’Honduras, Juan Orlando Hernandez, in conferenza stampa assieme al presidente del Guatemala, Alejandro Giammattei.
Un mostro dopo Eta
I due leader hanno reso noto come la fascia del Centroamerica sia la più colpita al mondo dai cambiamenti climatici. Evidenziando, peraltro, le gravissime crisi aperte dal passaggio di Eta, tangibili soprattutto nel settore agricolo. Migliaia di persone, infatti, hanno perso i raccolti e molte zone della regione sono rimaste senza acqua. E anche stavolta le previsioni sono impietose. L’avviso del National Hurricane Center, relativo alle isole colombiane di San Andres e Providencia, parlano di una tempesta che porterà “venti catastrofici, mareggiate pericolose per la vita e piogge torrenziali”. Un’allerta per le due isole ma anche per tutta l’America Centrale.