Una vacanza in Grecia dopo i mesi difficili del lockdown. È il 28 luglio, all’ora del tramonto, nella spiaggia di Myrtos, una delle spiagge più belle di Cefalonia, mentre il sole accende il mare, all’improvviso quell’incanto viene spezzato da alcuni massi che si staccano dalla parete rocciosa e colpiscono alla testa Marco Fiorini. L’uomo, 46enne ligure residente a Vimodrone in provincia di Milano, aveva raggiunto l’isola sabato 25 luglio insieme alla moglie Chiara Panicari, 40 anni, e ai loro tre figli di 13, 9 e 7 anni.
L’incidente
Chiara stava facendo il bagno con il figlio maggiore, mentre Marco stava osservando dall’esterno una grotta assieme ai due figli più piccoli poco distanti, quando è stato colpito alla testa dai massi. La donna, dopo aver sentito le urla dei suoi figli più piccoli, è accorsa subito e vedendo che il marito aveva una brutta ferita che andava dalla nuca alla fronte, gli ha messo un asciugamano intorno al capo. Mentre i sassi continuavano a cadere, alcuni bagnanti hanno cercato di coprire il ferito con gli ombrelloni e poi hanno aiutano la donna a portarlo sul ciglio della strada usando un lettino come barella.
I soccorsi
Dopo una ventina minuti, è arrivata una prima ambulanza, era già piena, ma almeno sono riusciti a dargli un po’ di ossigeno e a bendarlo. Sono passati altri 20 minuti, e finalmente è arrivata l’ambulanza che lo ha portato all’ospedale di Argostoli . Lì il 46enne, che aveva subito una frattura della scatola cranica e quella dell’osso mandibolare e di diverse costole, ha ricevuto le prime cure ed è stato intubato dopo una crisi epilettica che avrebbe potuto costargli la vita. Era necessario però trasferirlo in un ospedale idoneo, dato che in quello di Argostoli non c’erano nè il reparto di chirurgia nè quello di rianimazione. Dopo momenti di agitazioni, nella notte tra martedì e mercoledì l’uomo è stato trasferito a Patrasso, a bordo di un aereo militare.
L’intervento chirurgico a Patrasso
Chiara spiega che: “Gli hanno indotto il coma farmacologico e lo hanno operato alla testa”. E poi continua: “Sono tornata a trovarlo questo pomeriggio, era sveglio! Gli hanno tolto l’intubazione. Mi ha riconosciuta: riesce a rispondermi con cenni del capo, apre e chiude gli occhi. Mi ha stretto forte la mano… È stata un’emozione incredibile, paragonabile a quando ho visto i miei figli per la prima volta”. La donna è da poco tornata dall’ Italia con il primo volo disponibile, dove era andata per affidare i bambini ai nonni paterni. La donna è riuscita a organizzare i vari spostamenti grazie all’assicurazione medica del marito, che è dirigente di un’azienda di consulenza in ambito finanziario, e all’aiuto della console di Cefalonia, l’avvocato Graziella Micheletti, che la notte dell’incidente ha ospitato i suoi bambini.
Un pericolo sottovalutato
Alcuni membri del gruppo Facebook “Vacanze a Cefalonia” hanno informato che la spiaggia di Myrtos il giorno dopo l’incidente era ancora aperta. La donna fuori dalla stanza del marito, si domanda: “Come si fa a permettere l’accesso a una spiaggia dove cadono massi e che non ha reti o protezioni? Ho saputo che cadono spesso sia per terremoti sia per l’escursione termica sia per la presenza di capre, e nonostante quello che è successo a mio marito, la spiaggia il giorno dopo era ancora aperta”.