Il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo è intervenuta su Radio Capital per parlare del decreto legge “Cura Italia”, che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 18 marzo ed è già in vigore. Complessivamente, il decreto legge autorizza per l’emergenza l’emissione di titoli di Stato per un importo fino a 25 miliardi di euro per l’anno 2020. L’importo massimo di emissione di titoli pubblici, in Italia e all’estero, al netto di quelli da rimborsare e di quelli per regolazioni debitorie passa, per l’anno 2020, da 58 a 83 miliardi di euro.
Licenziamenti
“Nel ‘Cura Italia’ – ha commentato il ministro Catalfo su Radio Capital – c’è la norma che ferma i licenziamenti. Tuteliamo lavoratori dipendenti e imprese con ammortizza tori sociali, indennizzi per gli stagionali, le partite Iva, gli autonomi”. “Il prossimo decreto – ha annunciato – è della stessa cifra con un’attenzione a tutti i lavoratori, quindi ci sarà l’indennizzo per partite Iva e lo stop ai licenziamenti“. Per la Cig “ci saranno tutte le risorse necessarie e già nel primo provvedimento da 25 miliardi di euro, 11 erano sul tema lavoro. Lo stanziamento per il prossimo decreto sarà almeno della stessa cifra con una attenzione a tutti i lavoratori”. Catalfo ha anche aggiunto: “Abbiamo dimostrato di portar avanti un progetto di riforma e lo stiamo continuando a fare. E’ chiaro che in una emergenza del genere siamo in un’Europa unita e dobbiamo affrontare il problema insieme”.
Prometeia: “In 2020 -6,5% Pil Italia”
“Ipotizzando una lenta e selettiva rimozione dei blocchi produttivi a partire da inizio maggio”, Prometeia – società italiana di consulenza, sviluppo software e ricerca economica per banche, assicurazioni e imprese specializzata nei servizi per il risk management, wealth management, asset management e consulenza finanziaria – prevede una “contrazione del Pil italiano nel 2020 del 6,5%. Lo riporta tgsky24.it. Il rimbalzo sarà solo graduale verso l’autunno, portando al +3,3% nel 2021 e al +1,2% nel 2022″. “Le politiche della Bce – sottolinea – allenteranno le tensioni sui titoli di Stato nel breve periodo, ma l’intervento fiscale del governo non potrà che essere limitato nel sostenere la domanda. A fine 2020 il deficit/Pil avrà raggiunto il 6,6% e il debito/Pil il 150%”.