Non fugano tutti i dubbi sul giallo di Caronia i primi rilevamenti dei medici legali. Secondo le analisi effettuate fin qui, Viviana Parisi potrebbe essersi effettivamente gettata dal traliccio presso il quale è stata rinvenuta. I dubbi maggiori, riguardano la sorte del piccolo Gioele, i cui probabili resti sono stati individuati e recuperati ben sedici giorni dopo la scomparsa. Al momento sono tre le ipotesi principali in campo, tutte con una forte componente di dubbio, legati soprattutto all’ancora non chiara ricostruzione degli eventi prima della tragedia. E, nondimeno, su quali fossero le reali intenzioni di Viviana Parisi nel suo allontanamento da casa.
Gioele, la prima ricostruzione
Secondo gli investigatori, una delle ipotesi è che la donna possa essersi tolta la vita lanciandosi dal traliccio dopo aver ucciso suo figlio. Un’eventualità seccamente esclusa dai familiari, incluso suo marito Daniele, secondo il quale Viviana non avrebbe potuto far del male al bambino, che adorava. Un’ipotesi che confermerebbe i presunti problemi psichiatrici che avrebbero afflitto la donna nell’ultimo periodo, e che l’avrebbero portata dapprima alla fuga e poi a compiere il gesto contro suo figlio.
Tale eventualità sarebbe ritenuta la più probabile, anche alla luce della posizione del corpo di Viviana e della “consistenza dei tessuti della donna, che varia con l’impatto”. Il cadavere è stato rinvenuto a circa tre metri dal traliccio: una distanza che lascerebbe pensare a un salto piuttosto che a una perdita di aderenza. La donna, caduta da circa 15 metri, in tal caso avrebbe dovuto trovarsi quasi ai piedi della struttura.
Le altre ipotesi
A ogni modo, questa non è l’unica ricostruzione in ballo: gli inquirenti ipotizzano anche possibili conseguenze su Gioele dovute all’incidente stradale, anche se nell’auto non sono state ritrovate tracce di sangue né altri elementi che farebbero pensare a lesioni gravi subite dal bambino. I testimoni hanno riferito che il bimbo, appena uscito dall’auto, sembrava stesse bene, anche se con il viso appoggiato alla mamma. Una terza ricostruzione riguarderebbe una possibile aggressione da parte di animali selvatici, la quale potrebbe essersi verificata dopo la morte della donna o immediatamente dopo la fuga. Altra ipotesi al vaglio ma per la quale saranno necessari elementi che potrebbero arrivare dall’analisi dei resti del bimbo, a quanto sembra prevista per l’inizio della settimana.